nel quale afferma che «a quanti lavorano con impegno e fatica alla sua [del
tempio di Dio che è la Chiesa] edificazione, sarà dato dal Salvatore come dono
e regalo celeste Cristo, che è la pace di tutti… Quanti dunque si adoperano a
edificare la Chiesa o che sono messi a capo della famiglia di Dio come
mistagoghi, cioè come interpreti dei sacri misteri, sono sicuri di conseguire
la salvezza».
In piazza san Pietro oggi queste parole sembravano materializzarsi nella
proclamazione della santità di papa Paolo VI.
Cirillo d’Alessandria proseguiva: «Ma lo sono anche coloro che provvedono
al bene della propria anima, rendendosi roccia viva e spirituale per il tempio
santo, e dimora di Dio per mezzo dello Spirito».
Ed ecco gli altri santi proclamati accanto a Paolo VI, espressione dell’intero
popolo di Dio, nella ricchezza di tutte le sue vocazioni.
Oggi papa Francesco ha mostrato la Chiesa santa, che edifica il tempio di
Dio.
Un invito ad essere costruttori della Chiesa, in sé e attorno a sé.
Un grande messaggio in questo tempo difficile nel quale la Chiesa sembra
essere sotto attacco.
Piazza san Pietro, così gremita, è stato un forte segno di speranza.
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