venerdì 12 ottobre 2018

Paolo VI, il papa dell'unità


Domenica mattina sarò sul sagrato in piazza san Pietro per concelebrare con papa Francesco in occasione della canonizzazione di Paolo VI, il papa della mia giovinezza.
Il papa aperto sul mondo della cultura, del lavoro e dell’arte.
Il papa che ha inaugurato i grandi viaggi apostolici nel mondo intero, uscendo dall’angusto stato della Città del Vaticano, per portare ovunque l’annuncio di Cristo.
Il papa che è tornato per primo, dopo Pietro, nella Terra Santa, per riprendere contatto diretto con il Vangelo e le radici della fede cristiana.
Il papa dell’abbraccio con Atenagora e dell’ecumenismo.
Il papa del Concilio Vaticano II.
Il papa che ha affrontato con coraggio la contestazione, gli anni di piombo, le crisi internazionali.
Il papa che ha incentrato tutta la vita sulla passione per Cristo e la riscoperta del mistero della Chiesa.
Il papa dei dialoghi, che ha sognato in grande e lavorato per l’unità.

Sull’unità così scriveva già nel 1930 in alcune “note per gli studenti”, quando ero assistente alla FUCI:

Abbiamo un profondo rispetto e una sincera fiducia nella scienza, nella ricerca spassionata della verità, perché essa, lungi dall’esaurire l’aspirazione mistica, cioè la nostra sete di vita spirituale, ci benefica di una smisurata aspirazione all’Infinito.

Tocca a noi fare dell’intelligenza un mezzo di unità sociale; tocca a noi rendere la verità tramite della comunione fra gli uomini; tocca a noi diffondere l’unità di pensiero.
È una delle speranze del mondo moderno, pur tanto traviato, questa tensione immensa verso la unificazione del genere umano… riunire tutti i figli della terra in un solo nome ed in una sola famiglia.

Affermiamo risolutamente di tendere all’unione delle menti in un’unica verità… tale coincidenza di pensiero non è ottenuta per via di contratto, di rinuncia, o di compromesso… ma è ottenuta prima per dono totale di sé a una Ragione infinitamente superiore, verace ed infallibile, dono quindi non umiliante; e poi per acquisto gratuito d’un immenso tesoro di verità che viene dalla Sapienza di Dio.


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