La nipote di p.
Carmelo Conti Guglia, Sara Parasiliti, ha scritto una biografia del grande zio,
uno dei più famosi e longevi Missionari Oblati di Maria Immacolata che l’Italia
abbia mai avuto.
Una vita intensa e
ricca di iniziative, quella di p. Carmelo, missionario ardente e pieno di
iniziative, uomo di studio e d’azione, morto il 22 agosto 2010 a 100 anni di
età.
Mi sono ricordato che
anni fa, esattamente nel 2004, lo intervistai riguardo a una sua iniziativa sulla
recita del rosario, diffusa dappertutto.
In questo mese del
Rosario e dopo l’appello del Papa a recitarlo per l’unità della Chiesa, sono
andato a rileggere l’intervista:
Allora, era definito il “prete degli hippies”. Faceva furore
perché passava molte notti con quelli che bivaccavano sulle scalinate di
Trinità dei Monti.
Oggi, continua imperterrito il suo lavoro in mezzo alla
gente.
A novantatré anni – portati bene, bisogna dire – si mostra
preoccupato per i “sacerdoti anziani”, per i parroci che sono invecchiati senza
potersi aggiornare e che, per questo, trovano difficoltà nell’aggancio con la
gente. Mi confida: “Dobbiamo aiutare questi parroci anziani. Alcuni di loro non
ce la fanno più. Conosco un povero prete di 82 anni che non ha più le forze per
portare avanti la parrocchia. E allora… vado ad aiutarlo!”
Ne avrebbe da dire p. Carmelo! Ma oggi parliamo del “suo”
rosario.
Un anno fa il Papa ha aggiunto cinque nuovi misteri a
quelli tradizionali: i “misteri della luce”. Lei già li usava. Non è che glieli
ha suggeriti lei?
In effetti notavo che tra i misteri della vita nascosta di
Gesù (quelli Gaudiosi) e quelli della Passione (i Dolorosi) c’era un salto. E i
tre anni della vita pubblica? Mi domandavo.
Fu così che una ventina di anni fa cominciai a spiegare a e
far pregare altri cinque misteri formati così: 1) Gesù comincia la sua missione
con la penitenza e il battesimo; 2) Gesù raduna i discepoli e fonda la Chiesa;
3) Gesù annuncia coi discorsi la salvezza per tutti; 4) Gesù prova la sua
divinità e la sua bontà coi miracoli; 5) Gesù prima di morire istituisce
l’Eucarestia.
Il vescovo di Pompei, mons. Francesco Saverio Toppi,
scrisse: “È un arricchimento dei misteri che da tempo, e da varie parti, si
attendeva e si invocava”. Pio XII aveva definito il rosario “compendio di tutto
il Vangelo”. Appunto perché fosse tutto il Vangelo proponevo di inserire
la meditazione di questi cinque misteri della vita pubblica di Gesù.
In questi anni ho diffuso quasi centomila copie del mio
libretto, dove inserivo questi misteri, intitolato “Nel Rosario tutto il
Vangelo”. Nel 1995 lo hanno stampato anche le Edizioni Paoline col titolo: “Un
nuovo rosario per una nuova evangelizzazione”.
Non sono esattamente come poi li ha formulati Giovanni Paolo
II, ma mi sembra che ci sia una buona sintonia soprattutto nell’idea di far
meditare tutta la vita di Gesù. Il primo e il quinto mistero, nella mia
formulazione, coincidono proprio con il primo e l’ultimo mistero formulati dal
Papa.
Non a tavolino, ma dalla mia esperienza missionaria a Napoli
tra la gente dei rioni popolari e, più propriamente, dei Quartieri Spagnoli.
Come portare il vangelo in questi ambienti così difficili, a rischio, semenzai
di camorra, droga, malavita? Ma c’è anche tanta brava gente che vive lì!
La mia ansia è stata sempre quella di portare il Vangelo, di
annunciare Cristo soprattutto là dove è più difficile. È l’anelito che ha
guidato sempre tutta la mia vita. E ancora non mi dà pace. Vorrei inventare
ancora nuova strategie, nuovi metodi per avvicinare Cristo a tutti e tutti a
Cristo.
Nei quartieri popolari di Napoli ci sono molte edicole della
Madonna. Sono molto ben tenute, qualche volta hanno i fiori freschi, le luci
accese… Vengono anche restaurate e si monetine viva la memoria di chi le ha
fatte e di chi le ha restaurate. Perché non renderle vive portandovi la gente a
pregare il rosario che è una via semplice per annunciare chi è Cristo?
Allora ho cominciato. Andavo con un altoparlante – comprato
apposta! – come ci vado anche adesso. La gente si avvicinava e cominciavamo a
dire il rosario. Qualche volta era proprio una folla, altre volte un po’ meno…
Nessuno ci ha mai mancato di rispetto! I passanti si facevano il segno della
croce… L’unico inconveniente sono i motorini che sfrecciano dappertutto con una
violenza tale che ti fanno paura e con un rumore…
Questo rosario è nato da lì. Io li chiamavo i misteri della
vita, il Papa li ha chiamati i “misteri della luce”. Per me, in ogni caso,
l’annuncio dei misteri era l’occasione per un autentico annuncio, per una
catechesi, per spiegare la vita di Gesù.
Cominciavo con l’infanzia, ma poi… si saltava subito alla
morte. Qualcuno mi ha domandato: “Ma Gesù che ha fatto?” Allora partivo dal
Battesimo di Gesù che apre la vita pubblica e poi andavo avanti: la raccolta
degli apostoli e la scelta di Pietro e quindi, in qualche modo, la fondazione
della Chiesa.
Nel terzo mistero anche io, come il Papa, parlavo
dell’annuncio del Regno. Solo che il Papa ha aggiunto la chiamata alla
conversione: cosa a cui non avevo pensato! Nel quarto spiegavo la divinità di
Cristo con i miracoli. Il Papa preferisce farlo con la Trasfigurazione. Il
quinto, l’istituzione dell’Eucarestia, è comune a tutti e due.
Da quanti anni spiega e fa pregare i misteri della vita
pubblica di Gesù?
La prima edizione dell’opuscolo è del 1994, ma già da tanti
anni diffondevo dei foglietti con i misteri nuovi. Ne ho stampati e distribuiti
tantissimi, anche nei grandi convegni nazionali.
Ho ricevuto delle testimonianze straordinarie. La più bella
me l’ha data uno studente universitario. Mi ha mandato una lettera nella quale
diceva che, passando per una Chiesa, ha trovato un mio libretto un mio
libretto: “È bellissimo, è straordinario, mi scriveva. Ma la cosa più
interessante, continuava, è che, da allora in poi, io e parecchi compagni
dell’università recitiamo il rosario insieme e i misteri che più ci piacciono
sono i cinque nuovi”.
Anche i missionari di Rho, quelli di Milano,
indipendentemente da me – almeno credo – hanno avuto la stessa idea dei cinque
misteri della vita pubblica di Gesù. Sicuramente la conoscenza per tutta l’Italia
di questi nuovi misteri deve aver spinto il Papa nella riforma del rosario.
Lo ricordo benissimo Padre Carmelo Conti Guglia, veniva a celebrare la Santa Messa a Baia verde(Ce),era molto carismatico ed operativo, nonostante la sua già avanzata età, (parlo del 2007, che non vado piu a Baia verde) mi è rimasto molto impresso! Ho saputo della sua morte e mi é dispiaciuto tantissimo! R.I.P 🙏🙏🙏
RispondiElimina