«Dall’inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina;
per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due
diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque
l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto» (Mc 10, 2-16).
È questo il criterio
di valutazione: tornare a vedere come stavano le cose all’inizio.
Nel matrimonio ci siamo lasciati andare a tanti compromessi, a
cominciare dal divorzio. Davanti a debolezze, fragilità, come anche a
cattiverie e perversità, si corre ai ripari, a soluzioni di ripiego, cercando
di salvare il salvabile: «Mosè ha permesso…». Ne conosciamo le conseguenze, con
i drammi spesso nascosti.
Tu non ti soffermi in analisi teoriche, in disquisizioni
scientifiche, in giudizi elaborati. Prendi atto della situazione dolorosa e approfondisci
la riflessione, portandoci su un altro piano: «Dall’inizio della creazione…».
Già, come stavano le cose all’inizio, quale era il tuo progetto quando plasmavi
l’uomo e la donna? Creando hai immesso una legge in ogni cosa e a ogni cosa hai
dato una finalità, un perché. A noi scoprire il tuo disegno d’amore nascosto
in ogni essere, il senso della nostra esistenza, e lasciarci guidare da
quell’idea iniziale, dal principio della creazione.
Nel matrimonio quell’idea è chiara, o almeno la chiarisci,
perché il mirabile iniziale rapporto uomo-donna si è spesso offuscato: dominio
dell’uno sull’altra, vite parallele, infedeltà, violenze… Quando i farisei ti
interrogarono, il problema si limitava al divorzio, ora siamo davanti allo
stravolgimento completo del matrimonio. C’è
proprio bisogno che tu ridica a tutti com’era al principio, come deve continuare
a essere: due in uno, nella comunione di vita e di ideale, nella
reciprocità dell’amore, riflesso di quello che circola tra te, il Padre e lo
Spirito Santo, cellula d’unità che genera l’unità della grande famiglia umana,
armonia divina fatta storia.
Quello che oggi tu
dici vale soltanto per il matrimonio? Non è un principio più ampio per
comprendere ogni altra realtà creaturale e il nostro stesso agire? Com’era all’inizio?
Ecco la domanda da porsi. Come mi hai pensato? Io a tua immagine e somiglianza,
come te, amore… Io custode del cosmo, non padrone e despota… Io amico di mio
fratello, non suo uccisore…
Quante distorsioni lungo la storia dell’umanità, quante deviazioni
nella mia storia personale. Debbo tornare a chiedermi: come ci hai plasmati, quale
l’intento originale, come hai sognato i nostri rapporti, verso dove hai
orientato il nostro cammino?
Tu, che hai creato per amore,
e tutto hai posto in armonia e unità,
perché sulla terra si vivesse
la comunione del cielo,
donaci di scoprire, giorno per giorno,
il tuo disegno di verità e di luce.
Riportaci alla santità delle prime origini,
e guidaci ad attuare i tuoi desideri di pace
perché nessuno distrugga ciò che Dio ha costruito,
ma siamo docili al tuo volere
così che si compia la tua volontà
come in cielo così in terra.
Nessun commento:
Posta un commento