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Giunti
alla baita aspettammo che si facesse notte, poi scendemmo in barca lungo il
fiume per posare le reti. Ero intirizzito dal freddo e spossato dalla fatica.
La zuppa calda che mi preparò nella baracca mi rimise in sesto. Allora
finalmente cominciò a raccontarmi storie di caccia e di pesca. Erano stati gli indiani Cree a insegnargli per primi i segreti delle
foreste e dei laghi: la caccia, la pesca, le trappole, assieme alla lingua e ai
costumi. Mi raccontò delle tante avventure con gli indiani della regione e
della sua vita straordinaria.
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Nell'autunno
del 1955 fu trasferito a Hay Lakes e l'Arcivescovo gli disse che avrebbe dovuto
imparare un'altra lingua, il Slavey-Beaver. Dopo due anni ad
Atikameg, di nuovo in una comunità Cree, dove rimase fino al 1968. Mentre
costruiva la sua terza chiesa e svolgeva la sua missione di pastore d’anima, padre
Baratto passava il tempo libero a pescare, cacciare e catturare animali dalla
pelliccia pregiata. Con quanto guadagnava aiutava le spese della parrocchia.
Nel
1968 ancora un'altra parrocchia, Marten River-Cadotte Lake, ed eccolo a
costruire la quarta chiesa. Nel 1979 è a Wabasca-Desmarais. Questa volta trova
la chiesa già pronta! Finalmente, dal 1989, sulle rive del Lesser Slave Lake.
La
mia notte nella capanna di padre Virgilio fu breve. Al mattino presto eravamo di nuovo
in barca per ritirare le reti. Era la prima volta che vedevo tanti pesci riempire
la barca…
Il mio diario di quei giorni è sparito nel mio ultimo trasloco (quando ci sarà l’ultimo trasloco sparirà tutto!). Mi sono rimaste solo alcune foto. Ma ricordo ancora quei silenzi, quelle vastità, e il sorriso arguto
di padre Virgilio Baratto.
Sabato
scorso, 13 ottobre, è salito al cielo: questa volta il trasferimento è definitivo.
Parlava otto lingue. Adesso parla la lingua degli angeli.
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