«Il tempo è compiuto e il
regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel vangelo».
«Venite dietro a me, vi farò
diventare pescatori di uomini». (Mc 1, 14-20)
Seguirlo, la
nostra conversione
Il tempo è compiuto! Il
tempo aveva il compito di portare la storia a incontrarsi con il Verbo fatto
carne.
Il cielo e la terra sono
stati creati per essere il luogo di comunione fra creato e increato, fra Dio e
noi. Ed ecco, il momento è venuto, la storia ha raggiunto il suo culmine, il
tempo ha adempiuto la sua missione.
Dio si incontra con noi,
inizio di una comunione che non avrà più fine. È il tempo della pienezza, del
compimento: la storia è terminata, o forse è appena al suo vero principio.
Per entrare in questa
pienezza, nel nuovo inizio della nuova storia che ci porterà a essere con Dio
per sempre, nel regno fatto vicino, Gesù pone delle condizioni: «convertitevi e
credete nel vangelo». Due parole di cui non termineremo mai di scoprire la densità
e le esigenze.
Conversione,
ossia cambiare il nostro modo di pensare per entrare nel suo. Credere nel
vangelo, ossia cambiare il nostro modo di pensare per entrare nel suo. Sì,
sono la stessa cosa. Conversione vuol dire accogliere e vivere ogni sua
parola, e il vangelo cambierà il nostro cuore e la nostra mente, ci orienterà
sulla via dritta, ci insegnerà il modo di vedere, di pensare, di agire di Dio, così
diverso da quello a cui siamo abituati. “Convertitevi credendo nel Vangelo,
cambierete vita se crederete nel vangelo”.
Perché questo non rimanga un
invito astratto, Gesù indica subito il modo per attuarlo. Passa lungo il mare
di Galilea, incontra persone concrete, con un nome, un volto, un mestiere, e
le chiama a seguirlo. Andavano tranquille per la propria strada ed egli cambia
loro direzione. Non seguiranno più le correnti del lago e dei pesci, o i loro
pensieri e desideri: seguiranno Gesù. Non avranno più le loro cose e la loro
casa, avranno lui. Non eserciteranno più il loro mestiere, serviranno lui e il suo
vangelo in una nuova missione.
Forse è proprio questa,
nella sua realtà più profonda, la conversione e la fede nel vangelo. Lasciar
cadere dalle nostre mani ciò a cui siamo morbosamente legati, per protenderle
verso Dio. Alzarci da dove siamo a riparare le nostre reti, per seguire Gesù.
Lasciarci guardare da lui ed entrare nel suo mondo. La sua vita, la nostra
vita; i suoi sogni, i nostri sogni; la sua preghiera, la nostra preghiera; la
sua missione, la nostra missione.
Lungo il vangelo troveremo i
discepoli che ancora armeggiano con barche e reti, ma non è più quello il loro
mondo. Tornano alle cose di prima, ma tutto è diverso. Non sono più gli stessi
e tutto attorno a loro è cambiato. Lui l’unico pensiero, l’unico interesse,
l’unico amore. La sua passione per l’umanità, l’unica loro passione: pescatori
di uomini.
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