p. Sergio Serrano, supereriore degli Oblati |
L’8 dicembre di quell’anno il
superiore generale, p. Deschâtelet, aveva firmato il decreto di fondazione
della nuova missione. «È un grande auspicio – fece notare il vescovo – che la
data di nascita della vostra Congregazione tra noi sia la stessa di quella
nella quale la Chiesa celebra la nascita di Maria». Era come se Maria si
rendesse nuovamente presente in quelle terre per continuare a donare Gesù. «Vogliamo
da voi – disse ancora il vescovo – che siate perfetti Oblati Missionari di
Maria Immacolata, sapendo quali sono le tue caratteristiche: l'amore per il
distacco e il sacrificio, la devozione alla Beata Vergine e al Santo Padre,
l'adozione dei mezzi di apostolato moderni per generare un cristianesimo all’avanguardia
nel mondo di oggi. Siamo certi che realizzando queste caratteristiche della
vostra vita sacerdotale e missionaria, farete tra noi tutto il bene possibile».
Il vicario provinciale del Canad,
p. Alberto Sanschagrin, era andato in avanscoperta mesi prima. Conosceva da
tempo il Cile dove aveva vissuto due anni per organizzare l’azione cattolica
operaia. Il giovane mons. Aguilera, da poco nominato vescovo, l’aveva convinto
ad andare con lui visitare il territorio della diocesi di Iquiqué, nella
regione di Antofagasta. Dopo un avventuroso volo di sette ore p. Sanschagrin si
trovò immerso nella fascinosa pampa cilena.
«La pampa ha un duplice aspetto:
il deserto puro e le distese di sale. Il primo non presenta alcuna ondulazione
sul terreno se non le increspature sulla sabbia prodotte dal vento. Si hanno le
stesse illusioni ottiche che dicono vi siano nel Sahara: i laghi che vediamo
all'orizzonte sono miraggi causati dal riverbero di un sole tropicale sulla
sabbia arida e i fili di fumo che salgono al cielo non sono altro che enormi
vortici di sabbia modellati dal vento…
I deserti di sale invece hanno un
aspetto diverso. Assomigliano più a un mare in tempesta che improvvisamente si gela.
Questa conformazione del suolo indica la presenza, sotto una crosta di pochi
piedi, di sali minerali di composizione molto varia».
Il racconto di p. Sanschagrin,
pubblicato nel 1948 sulla rivista “Missions OMI”, continua per una trentina di
pagine e si fa leggere come un romanzo.
Il santuario della Madonna di Lourdes |
Ed ecco finalmente arrivare gli
Oblati.
Sono passati 70 anni e il Papa
viene a trovarli. P. Sergio Serrano, il superiore, assieme ai padri Claudio Brisson e
P. Argimiro Aláez, sono rimasti sorpresi alla notizia che Papa Francesco avrebbe
pregato nel loro piccolo santuario della Madonna di Lourdes, fondato nel 1923, e
che si sarebbe fermato a pranzo con loro. «Molte persone chiedono perché il papa
viene proprio nel nostro santuario – afferma il superiore –, e io rispondo che
è un dono di Dio, niente di programmato».
Dopo pranzo Papa Francesco è
partito per il Perù, dove altri Oblati lo aspettano…
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