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La giornata dell’Epifania, qui semplicemente Natale, è
iniziata e si è conclusa a Betlemme. In città ci sono migliaia e migliaia di
pellegrini provenienti da Vietnam, Cina, Russia, Etiopia. I tre magi venuti
dall’Oriente si sono moltiplicati e vengono da tutto il mondo.
La mattina presto sono tornato alla grotta della Natività. Si
celebravano contemporaneamente la messa greco ortodossa, quella armena e quella
cattolica in lingua araba. Il tutto con discrezione e rispetto.
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Più caotica la lode che si è innalzata al cielo nella basilica
del Santo Sepolcro a Gerusalemme. L’organo cattolico suona a tutto fiato e si
sovrappone ai canti gridati dei seminaristi armeni. Chissà se tanta cacofonia e
ritualità è proprio il modo migliore per dare lode a Dio e se Dio è contento di
questa lode. Ma è un Dio misericordioso e sotto i baffi sorride benevolo di noi
figli che siamo così buffi.
Per la tanta gente accorsa per la festività l’attesa per
entrare nel santo sepolcro si è protratta per due ore, con il timore che apparisse
l’angelo a rimproverarci: “Perché cercate in una tomba colui che è vivo?”. Ma
che vogliamo farci, noi uomini siamo fatti così…
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Fa impressione vederci così diversi per lingue, fogge d’abiti,
colore della pelle, riti religiosi, eppure, come bambini, accomunati dal desiderio
di vedere Gesù.
Non poteva esserci Epifania più bella.
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