“Non è miracolo soltanto la salute ritrovata; miracolo è la salute. Non
è miracolo soltanto la moltiplicazione dei pani; miracolo è il pane quotidiano.
Il sole che sorge, sempre puntuale, è miracolo e i colori del suo tramonto. Miracolo
il fiore tra l’erba e lo stelo d’erba, il grano che germoglia e la foglia che
cade. Miracolo è l’amico vicino e l’affetto materno, il nascere, il vivere e il
morire. Non è miracolo soltanto lo straordinario; miracolo è l’ordinario”.
Così scrivevo anni fa nel libro “I racconti di Cafarnao”.
Oggi, leggendo il mio solito commento al vangelo del giorno, ho
ritrovato lo stesso pensiero in sant’Agostino, espresso come lui solo sa fare: “Ammira le meraviglie di Dio
e risvegliati. Ti sai stupire delle novità. Sono più importanti delle cose che
vedi abitualmente? Gli uomini rimasero attoniti del fatto che il Signore nostro
Gesù Cristo avesse saziato tante migliaia di persone con cinque pani (Mt
14,19ss), e non si meravigliano che con pochi grani i campi si riempiono di
messi. Gli uomini notarono fatta vino quella che era acqua e rimasero
sbalorditi (Gv 2,19); Che avviene di diverso nei riguardi della pioggia a
contatto con le radici della vite? E' sempre colui che fece quello ad operare
anche questo…”
È il miracolo di ogni giorno, ed ogni giorno è un
miracolo. Basta avere occhi per vedere.
Nessun commento:
Posta un commento