Guglielmo Steckling, quarant’anni fa partì dalla sua Germania per essere missionario in Paraguay. Dopo essere stato per 12 Superiore generale degli Oblati, è tornato in Paraguay. Recentemente è stato nominato vescovo. Ha 67 anni, un po’ tardi per questa nomina? Ma la diocesi che gli è stata affidata è talmente difficile e problematica che il papa – che conosceva personalmente la situazione – ha pensato che Guglielmo fosse la persona giusta. In questi giorni è venuto a parlare personalmente con il papa, che lo ha accolto proprio come un fratello. Oggi ha presieduto la messa nella nostra cappella con la comunità degli Oblati al completo: proprio una festa! Mi piace la sua definizione degli Oblati:
“Compiono un lavoro
ordinario – battezzano, fanno catechesi, confessano, annunciano il vangelo… –
ma in contesti straordinari: dal Polo Nord alle favelas…
Quando sono in un
contesto ordinario, come una parrocchia, compiono un lavoro straordinario:
attenzione a quanti non frequentano la Chiesa, agli emigrati, predicazione
delle missioni pastorali, lavoro con i giovani…”
Auguri padre Guglielmo:
il papa ti ha mandato a compiere un lavoro ordinario – il vescovo – in un
contesto del tutto straordinario! Anche da vescovo rimani sempre un Oblato.
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