Cafarnao, la casa di Pietro |
Che giornata intensa quel sabato a Cafarnao: il discorso in
sinagoga, la cacciata di satana, la guarigione della suocera di Simone, i
malati che giungono a sera per essere guariti… Era così ogni sua giornata?
Sarebbe piaciuto anche a me essere là quella sera, davanti
alla casa di Simone, assieme a tutta la città, per incontrare Gesù. Erano riuniti attorno a lui per ascoltarlo.
Mi sarebbe piaciuto uscire dietro a lui, furtivamente,
il mattino seguente, quando era ancora buio, mentre gli altri stavano dormendo,
e seguirlo nel luogo appartato, solitario e silenzioso.
Avrei voluto carpire il suo segreto. Da dove proveniva la luce e
la sapienza della sua parola? Da dove prendeva lo slancio per andare incontro a
ogni persona e alle folle? Chi alimentava il suo amore, che lo faceva entrare
nel dolore dell’ammalato fino a sanarlo? Chi gli dava la forza per combattere e
sconfiggere il demonio?
«E lì pregava». È questo il suo segreto? Il luogo solitario
si animava di una nuova presenza: il Padre. Questo il segreto
della sua vita di donazione senza sosta e senza risparmio: l’intimo costante
rapporto con il Padre, con il quale colloquiava, condivideva i frutti del suo
operare, elaborava i progetti e le strategie, ne ascoltava la voce, ne compiva il volere. L’agire di Gesù nasceva da questa unità, se ne alimentava e a essa
convergeva.
Potrebbe essere, questo, anche il nostro segreto?
Sì, la preghiera rappresenta l'unione di Gesù con il Padre,la via che Gesù senza forzare ma con il suo esempio ci ha insegnato. E quando gli apostoli, forse stanchi di aspettare che Gesù finisse di pregare, incominciaro a capire la sua importanza chisero " Signore, insegnaci a pregare". Da quel momento in poi quella bellissima pregbiera del Padre nostro che sei cieli fa alzare gli occhi al cielo a milioni e milioni di persone: anche noi facciamo una sola cosa col Padre.
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