Dopo la risurrezione o discepoli rimasero disorientati. Le
donne erano andate al sepolcro, come a luogo certo dove avrebbero trovare il
Signore. Ma lì non c’era più, la tomba era vuota. Anche Pietro e l’altro
discepolo, quello che Gesù amava, all’udire quanto le donne raccontavano,
corsero alla tomba, ma lui non lo trovarono, era vuota.
Dov’era il Signore risorto?
Prima conoscevano i luoghi dell’incontro. Alcuni rimarranno segnati
per sempre nella loro memoria: lungo il Giordano, quel giorno esatto, alle quattro
del pomeriggio; lungo la riva del lago, mentre riassettavano le reti, al banco
delle imposte; al pozzo di Giacobbe, sul sicomoro all’entrata di Gerico… Ognuno
sapeva dove l’aveva incontrato la prima volta e dove cercarlo per trovarlo
ancora: era a Nazaret, o sul lago, o in casa di Pietro a Cafarnao, o sulla
strada per Gerusalemme, o nella casa di Batania, o nell’orto degli ulivi… Anche
quando si eclissava era facile ritrovarlo, come quella volta a Cafarnao quando
al mattino si era alzato che era ancora buio e, uscito di casa, si era ritirato in un luogo deserto
a pregare; «Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce» e lo
trovarono subito (cf.
Mc 1, 35-36).
Ma adesso che il suo corpo non si trova più, dove potremo
incontrarlo?
Nel pomeriggio di Pasqua Claofa e il suo amico lo
riconoscono a Emmaus. Tornano di corsa a Gerusalemme per annunciarlo ai
discepoli. “È apparso anche a Pietro”, rispondo i discepoli. Sorge la domanda:
Gesù dov’era stato veramente quel giorno, a Emmaus o a Gerusalemme? Poteva essersi
stato contemporaneamente lì e qui?
Sì, il velo del tempio si è squarciato, la gloria di Dio, la
sua presenza, non abita più nel “santo dei santi”, nel cuore segreto e nascosto
del tempio. Essa si dilata ormai per le strade e informa i luoghi profani. Il
velo squarciato squarcia la separazione tra sacro e profano rendendo tutto
santo. La stessa morte di Gesù è avvenuta fuori della mura della città santa,
in luogo impuro, dove non si sarebbero potuto offrire sacrifici, e dove fu
invece immolata la vittima pura e santa, per rendere tutto puro e santo.
Possiamo dunque incontrarlo quando meno ce lo aspettiamo:
per strada come le donne e i due di Emmaus; in giardino, come Maria; in casa
come i discepoli; al lavoro come quelli sul lago. Il mondo si è riempito della
presenza del Risorto. Non è più necessario che inforci su dove si trova il
Maestro e intraprendere lunghi viaggi per andare a incontrarlo, per vederlo,
ascoltarlo, toccarlo. È qui. La sua apparizione sarà un miracolo? Oppure sarà
miracolo quando egli non appare? È qui, presente, vero. Il prodigio è che egli
c’è e non lo si vede!
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