Abbiamo l’influenza, il raffreddore, il Covid.
Siamo in piena crisi energetica e ambientale. Una guerra terribile sta distruggendo l’Ucraina.
Per non parlare delle tante altre guerre di cui parliamo poco perché ci toccano
di meno. La libertà in Iran è strangolata...
Incurante di tutto ciò in questa terza
domenica di Avvento la Chiesa proclama parole che sembrano quasi una bestemmia:
Rallegrati, esulta, canta con gioia e con
giubilo.
Coraggio, non temere!
Giubilo, felicità perenne, gioia e felicità.
Fuggiranno tristezza e pianto.
È Isaia che lancia una manciata di parole straordinariamente positive. Sembra proprio una persona fuori della storia. Eppure anche lui ha visto la corruzione del suo stato, la guerra, la deportazione del suo popolo… Ma non si arrende e continua a sperare e a lasciare messaggi di speranza.
È quello che forse dovremo fare anche noi.
Non per ingenuità, ma perché crediamo nell’amore di Dio che ancora viene a
visitarci…
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