In questo periodo natalizio la liturgia ci fa leggere la
prima lettera di Giovanni, che si apre con la grande testimonianza: "Quello che
abbiamo visto, udito, toccato riguardo alla Vita, lo annunciamo a noi…".
Anche san Paolo, all’inizio della prima lettera ai
Corinti, scrive: “Vi ho trasmesso quello che anch’io ho ricevuto”.
Vengono alle mente le parole del salmo 145: “Una
generazione narra all’altra…”. Più diffusamente il salmo 71: “Ciò che
abbiamo udito e conosciuto e i nostri padri ci hanno raccontato non lo terremo
nascosto ai nostri figli, raccontando alla generazione futura le azioni
gloriose e potenti del Signore e le meraviglie che egli ha compiuto. Ha
stabilito un insegnamento in Giacobbe, ha posto una legge in Israele, che ha
comandato ai nostri padri di far conoscere ai loro figli, perché la conosca la
generazione futura, i figli che nasceranno. Essi poi si alzeranno a raccontarlo
ai loro figli…”.
La testimonianza di Gesù ha attraversato i secoli giungendo fino a noi. Non si trasmette con i libri, ma con la vita, e passa di generazione in generazione. Se oggi noi crediamo è perché la fede ci è stata trasmessa da chi l'ha vissuta e ricevuta a sua volta. Ha attraversato 80 generazioni (supponendo che una generazione copra 25 anni).
A noi trasmetterla alla 81ma generazione.
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