Ogni sera a Roma c’è uno o più concerti di Natale. Me ne
sono goduto uno bellissimo, all’Ara Coeli, reso più bello ancora dalla chiesa,
un autentico capolavoro al quale non ci si abitua mai, tutta illuminata a festa…
Il secondo è stato ugualmente bello, anche questa
volta soprattutto per il luogo, o meglio gli spettatori: un centro per disabili.
La mattina del Natale sono tornato in questo centro, per
celebrare la messa con tutte le persone qui ricoverate – è infatti un centro
femminile. Alcune sono sulle balconate della chiesa, costruita 100 anni fa
senza barriere architettoniche, in modo che tutti i piani possano avervi
accetto; altre sono a letto nei reparti.
Spesso sento che li chiamano “infelici”. Forse lo sono i loro familiari. Mai viste persone più felici di loro: vivono radicati nel presente, senza ansietà per il futuro, senza inseguire come noi sogni effimeri e irraggiungibili. Sanno godere di una visita, di un gioco, di una festa, di un fiore, di un dolce, assaporano tutto, momento per momento. E ti ricolmano d’affetto disinteressato.
Che bel Natale!
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