Nei giorni attorno a Natale è
d’obbligo passeggiare per le vie della nostra città.
Per godere le luci di festa
e i negozi con i regali preziosi.
Per vedere i presepi che
parlano sempre di gioia e bontà, quello storico sulle scalinate di Trinità dei
Monti, quello popolare sotto il portico di sant’Eustachio, quelli oleografici e
pur sempre belli nelle chiese parrocchiali, quello maestoso di Piazza san
Pietro.
Per ascoltare un coro romano
che si esibisce gratuitamente in piazza san Silvestro o i canti e i suoni degli
artisti di strada col cappello per terra.
Ma soprattutto per vedere la
gente, lo spettacolo più bello che Roma offre sempre con generosità e
larghezza.
È proprio per questa gente,
per questa città, che ancora si compie il mistero del Natale: l’uomo accoglie
Dio ed è trasformato in Dio.
Divino e umano, Cielo e
terra si abbracciano.
L’uomo dà a Dio la sua
umanità e Dio dà all’uomo la sua divinità.
Figlio di Dio, ti fai
uomo per fare dell’uomo il figlio di Dio.
Scendi su questa nostra
terra e ci innalzi nel tuo Cielo.
Spegni la tua luce e ti
rendi opaco,
nascondi la tua gloria
celeste nella piccolezza di un comune bambino
e accendi noi del divino.
Scendi ancora tra noi
in questa nostra notte
di paura e di speranza.
Torni a brillare la tua
luce
e illumini le tenebre
della violenza e della
solitudine.
Portaci il Cielo sulla
terra
e trasfigura in Cielo la
nostra terra.
(Natale 2014)
Nessun commento:
Posta un commento