“La sapienza che viene dal cielo ci guidi”.
È la preghiera della liturgia della seconda
domenica di Avvento. Il testo di Isaia parla infatti della sapienza,
intelligenza e conoscenza che lo Spirito del Signore donerà al Virgulto di
Iesse - che poi la Chiesa identificherà con Gesù - e della conoscenza del
Signore che riempirà la terra.
Tante volte, quando passeggio lungo il mare, mi tornano alla mente queste parole di Isaia: “la conoscenza del Signore riempirà la terra come le acque ricoprono il mare”. Mi fermo a guardare il mare e penso alla nostra umanità, con le sue tragedie, le sue cattiverie; Isaia parla di iniquità e di saccheggi. Poi la vedo sommersa dalla “conoscenza del Signore”, ossia dall’esperienza profonda di Dio che si traduce in fedeltà alla sua parola. È l’inizio della trasformazione del mondo, il ritorno al paradiso terrestre.
La terra è sommersa dalla conoscenza del Signore perché prima scende sul Virgulto e dalla sua pienezza trabocca sulla terra. Gesù ha la pienezza dello Spirito Santo e a noi lo dona. Egli è totalmente abbandonato al Padre, obbediente, ha la piena conoscenza del suo volere perché è una cosa solo con lui.
“La sapienza che viene dal cielo ci guidi…”. Come Gesù e grazie a Gesù possiamo anche noi metterci in ascolto della Parola di Dio, penetrarla, abitando in Dio, divenendo suoi “familiari”, lasciandoci guidare da essa. La sola via perché la terra si trasformi in paradiso.
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