Domenica prossima
pomeriggio, 18 febbraio, all’Audiorium del Centro Congressi Università cattolica
del Sacro Cuore ci sarà la presentazione del libro “Parole di Vita”. Tutti invitati!
Non sarà la solita
presentazione. Sarà piuttosto un evento con coreografie, musiche, esperienze… Tra
l’altro avrò tre piccoli di quattro minuti ciascuno. Il primo dovrebbe essere pressappoco così:
Le guardie del Tempio furono mandate ad arrestare Gesù.
Arrivate nel portico di Salomone lo trovarono che stava parlando a una folla
incantata e commisero un errore: rimasero un attimo ad ascoltare le sue parole.
Tornarono senza averlo toccato. Ai sommi sacerdoti e ai farisei che li
interrogarono chiedendo perché non avessero eseguito gli ordini, risposero:
«Mai un uomo parlò come parla quest’uomo» (Gv 7, 46).
Nel Vangelo vediamo Gesù che guarisce i malati, moltiplica
i pani, risuscita i morti, ma soprattutto lo sentiamo parlare. Sapeva bene che «non
di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio» (cf. Mt 4, 4).
Parlava in maniera semplice, con parabole tratte dalla vita
di ogni giorno. Nei suoi discorsi ci sono fatti e persone della vita
quotidiana: bambini che giocano sulle piazze, feste di nozze, costruttori di
case e braccianti, casalinghe e padri premurosi, fratelli litigiosi... Ci sono
monete, tesori nascosti, mense imbandite, gli eventi della natura: il sole che
sorge, i venti e le tempeste...
Parlava con parole semplici, eppure le sue parole
possiedono uno spessore e una profondità che le altre parole non hanno, siano
esse di filosofi, di politici, di poeti.
«Tu hai parole di vita eterna» (Gv 6, 68), gli disse un giorno Pietro.
Sì, le parole di Gesù sono parole di vita, contengono e
comunicano la vita vera, quella vita che non ha fine, perché è la vita stessa
di Dio.
Vorrei dire di più: quando Gesù parla dona se stesso.
Il Vangelo non è semplicemente un libro; esso racchiude
Gesù Signore, il Figlio di Dio, il Risorto, che ancora oggi si rivolge a ognuno
di noi.
La nostra non è la “religione del libro”, come si dice
abitualmente, ma di una Persona: Gesù, l’Amore fatto carne. La sua dottrina e
la sua Persona, la sua opera e il suo insegnamento sono inseparabili.
Accogliere le parole di vita significa accogliere Gesù
stesso, perché è lui la Parola di Vita.
Attraverso la Parola passa Gesù e di nuovo si incarna in
noi, così come quando Maria, accogliendo la Parola, divenne la Madre di Gesù. «Mia
madre e miei fratelli sono coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono
in pratica» (Lc 8, 20-21).
Vivendo la Parola, diventiamo consanguinei di Gesù, la sua
famiglia.
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