Era notte o era giorno
quando, in preghiera sul monte, ti trasfigurasti? Luca non lo dice.
Se era giorno,
il tuo splendore offuscò la luce del sole.
Se era notte, la tua luce dissipò le
tenebre.
Doveva essere notte,
perché di notte eri solito ritirati a pregare, quando i tuoi discepoli, come più
tardi nell’orto degli olivi, venivano sopraffatti dal sonno.
È notte. Le tenebre
ricoprono la terra. Le stesse tenebre che in pieno giorno, quando fosti innalzato
sulla croce, avvolsero tutta la terra. Ed è proprio di quel giorno che diverrà notte,
che discorri con Mosè ed Elia, la Legge e i Profeti. L’intera Scrittura parlava
di te e annunciava l’esodo doloroso che ti avrebbe condotto alla morte per condurre
noi dalla morte alla vita. Quell’esodo avverrà in una tenebra capace di oscurare
la presenza di Dio, di far smarrire la strada, di metter paura, una “paura da morire”,
che ti farà sudare sangue, «con forti grida e lacrime».
Ma proprio mentre ne
parli con Mosè ed Elia, e percepisci il buio, ti accendi di luce e fai splendere
la notte: la tua notte non ha più oscurità, annuncio di risurrezione, di esodo compiuto.
Sono passati otto giorni dall’annuncio della tua passione e oggi ridoni speranza
ai tuoi discepoli e già fai loro vedere la tua risurrezione.
“Otto giorni” dopo l’inizio
della Quaresima anche la Chiesa ci mostra la metà del nostro cammino: seguirti fino
in fondo nelle tenebre della tentazione, del dolore e della morte, per essere con
te trasfigurati.
Questo nostro corpo, quello che abbiamo seminato nella vita, il
nostro lavoro, le nostre opere... tutto sarà trasfigurato. Al di là dell’inevitabile
morte e del disfacimento, anche a noi è rivolta la parola del Padre indirizzata a te: Sei il Figlio
mio, l’eletto.
A volte siamo stanchi, Signore, e scoraggiati. Non sappiamo
perché lavoriamo,
se ha ancora un senso la nostra giornata qui sulla terra.
Chiamaci alla preghiera, nella solitudine del monte,
lasciati incontrare
e resta sempre con noi.
Mostrati anche a noi come ai tuoi discepoli. Brilla in ogni
nostra notte.
Donaci di gustare la tua presenza. Lasciaci fare tre tende.
Accendici della tua luce.
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