lunedì 8 febbraio 2016

I 90 anni di Eli Folonari



 
Eli Folonari compie oggi 90 anni. È stata una festa bellissima, intima, semplice, con tanti amici, con una gioia infinita. Se la meritava. Le ho regalato un piccolo album con le foto della Scuola Abbà, Ha poi voluto che glielo sfogliassi e gli presentassi i nuovi membri. 
Tra i molti momenti di lavoro e di fraternità passati insieme in questi anni, nel 2012 ho avuto modo anche di intervistarla; un dialogo molto personale, poi pubblicato nel libretto La preghiera, il momento più bello della giornata, nella spiritualità di Chiara Lubich, Città Nuova, Roma 2015. L’ho intervista di nuovo nell’aprile 2014 e qualcosa di quell’incontro è apparso nell’introduzione al libro Gesù Eucaristia, Città Nuova, 2014.
In quest’ultima pubblicazione avevo scritto che era stata segretaria di Chiara Lubich. Leggendo le bozze del libro, mi ha telefonato chiedendomi di cambiare, non le piaceva che la indicassi come “segretaria”; lo era, ma era molto di più. Ho scritto allora “confidente e amica”, ma certamente era ancora di più. Ecco dunque l’inizio del mio articolo:

Conversare con Giulia Eli Folonari è un’esperienza particolare. L’oggetto del colloquio è naturalmente Chiara Lubich, a fianco della quale ella è rimasta per cinquant’anni nel suo focolare, come confidente e amica. Le ho chiesto del­la preghiera di Chiara e della sua unione con Dio. La fonda­trice del Movimento dei Focolari ha lasciato molti scritti al riguardo… Ad essi Eli rimanda, mentre fa riaffiorare alcuni personali ricordi. Non si tratta di una testimone passiva e distaccata; Chiara l’ha coinvolta nella propria esperienza compiendo, con lei e con gli altri mem­bri del suo focolare, e col cuore del nascente Movimento, un autentico “Santo viaggio”.

Tra l’altro ricordava:
Tante volte. La mattina appena usciva dalla stanza di­ceva: «Eli, teniamo Gesù in mezzo!», per iniziare subito la giornata insieme con Lui. Certe volte mi salutava sempli­cemente, ma quell’invito era sottinteso; capivo subito che bisognava mettersi nel soprannaturale, essere all’altezza della vita d’unità…
Quando invece non c’era la piena unità, quando “mancava Gesù in mezzo”, lei ce lo diceva: «Mettiamo Gesù in mezzo; come mai non c’è?». Era un invito a ri­metterlo, altrimenti supponeva che ci fosse.

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