Eli Folonari compie oggi 90 anni. È stata
una festa bellissima, intima, semplice, con tanti amici, con una gioia
infinita. Se la meritava. Le ho regalato un piccolo album con le foto della Scuola Abbà, Ha poi voluto che glielo sfogliassi e gli presentassi i nuovi membri.
Tra i molti momenti di lavoro e di fraternità passati
insieme in questi anni, nel 2012 ho avuto modo anche di intervistarla; un
dialogo molto personale, poi pubblicato nel libretto La preghiera, il momento più bello
della giornata, nella spiritualità di Chiara Lubich,
Città Nuova, Roma 2015. L’ho intervista di nuovo nell’aprile 2014 e qualcosa di
quell’incontro è apparso nell’introduzione al libro Gesù Eucaristia, Città Nuova, 2014.
In
quest’ultima pubblicazione avevo scritto che era stata segretaria di Chiara
Lubich. Leggendo le bozze del libro, mi ha telefonato chiedendomi di cambiare,
non le piaceva che la indicassi come “segretaria”; lo era, ma era molto di più.
Ho scritto allora “confidente e amica”, ma certamente era ancora di più. Ecco
dunque l’inizio del mio articolo:
Conversare con Giulia Eli Folonari è un’esperienza particolare.
L’oggetto del colloquio è naturalmente Chiara Lubich, a fianco della quale ella
è rimasta per cinquant’anni nel suo focolare, come confidente e amica. Le ho
chiesto della preghiera di Chiara e della sua unione con Dio. La fondatrice
del Movimento dei Focolari ha lasciato molti scritti al riguardo… Ad essi Eli
rimanda, mentre fa riaffiorare alcuni personali ricordi. Non si tratta di una
testimone passiva e distaccata; Chiara l’ha coinvolta nella propria esperienza
compiendo, con lei e con gli altri membri del suo focolare, e col cuore del
nascente Movimento, un autentico “Santo viaggio”.
Tra l’altro ricordava:
Tante
volte. La mattina appena usciva dalla stanza diceva: «Eli, teniamo Gesù in
mezzo!», per iniziare subito la giornata insieme con Lui. Certe volte mi
salutava semplicemente, ma quell’invito era sottinteso; capivo subito che
bisognava mettersi nel soprannaturale, essere all’altezza della vita d’unità…
Quando
invece non c’era la piena unità, quando “mancava Gesù in mezzo”, lei ce lo
diceva: «Mettiamo Gesù in mezzo; come mai non c’è?». Era un invito a rimetterlo,
altrimenti supponeva che ci fosse.
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