Giunto al sessantesimo compleanno e a 35
anni di ordinazione, padre Antonio mi comunica la sua esperienza:
L’esperienza
più vera, quella che resta al di là di tutto, è il “voler bene”. Voler bene con
la piena creatività dei sentimenti e l’efficacia della concretezza. Il celibato
legato al sacerdozio, non ha diminuito, ma ha purificato e valorizzato questo
“voler bene”. Lo sento vero perché l’insegnamento di Gesù nel Vangelo coincide
con le aspirazioni profonde della nostra natura umana, le realizza e le eleva.
Mi riporta alla fede che Dio è amore e all’esperienza che “chi ama suo fratello
dimora nella luce”. L’esperienza vissuta mi conferma che quest’ultima frase (1Gv
2,10), che da tanti anni mi accompagna, è proprio vera.
Per
una serie di coincidenze in questo ultimo tempo ho capito di più quanto siano
legati per me il “voler bene” e l’Eucaristia, cioè il rivivere nella Messa i
gesti dell’Ultima cena di Gesù che dà la vita per noi. Noi sacerdoti annotiamo le
Messe che celebriamo: io sono arrivato adesso a circa 12.800 Messe celebrate in
35 anni di sacerdozio. Il mio voler bene trova la sua radice e la sua forza nel
voler bene “fino alla fine” di Gesù. Lo rivivo quando celebro la Messa e faccio
la comunione. È un momento bello, a volte di intimità nel silenzio, a volte di
comune esultanza con grandi folle, a volte di spinta ad azioni coraggiose di
distacco dai beni materiali e di giusta condivisione. È una spinta a vedere il
mondo come una famiglia in cui tutti hanno un posto a tavola e in cui la logica
è quella della “regola d’oro” (fai agli altri quello che vorresti gli altri
facessero a te.)
Infine
irrinunciabile nella mia vita c’è la missione in Africa nella SMA (Società
delle Missioni Africane), sancita da quella frase “riservate per me Barnaba e Saulo
per l’opera alla quale li ho chiamati” che a 19 anni, con santa incoscienza, mi
ha fatto lasciare il Seminario di Treviso per andare alla SMA. Sento che posso
dare il mio contributo soprattutto per far emergere le radici spirituali del
patrimonio spirituale del mio Istituto.
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