Mi sembra particolarmente bella questa statua in uno dei cortili del Santo a Padova.
E' un Sant'Antonio con Gesù Bambino un po' diverso dalla solita iconografia. Qui sembra proprio tiralo giù dal cielo non soltanto perché stia con lui, ma anche per farne dono a noi.
Così come sant’Antonio ci ha fatto dono della Parola di Dio.
“Dottore evangelico”, quando annunciava la Scrittura la donava con tanto ardore che
«la parola divina scendeva dal cielo simile a pioggia spirituale» (Rigaldina, 9, 47). Per lui era come
«uno specchio, nel cui splendore sta il volto della nostra origine: da dove
siamo nati, quali siamo nati, e a che scopo siamo nati» (Sermone della V domenica
dopo Pasqua, 7). Se la Parola di Gesù ha la forza e l’efficacia di un
fuoco, essa – sembra dirci il santo – è anche come l’acqua che disseta e feconda:
La parola del Signore scende
sull’uomo,
parola di vita e di pace,
parola di grazia e di verità.
O Parola che non sferza, ma che
inebria il cuore.
O Parola dolce, che conforta il
peccatore.
O Parola di lieta speranza!
O Parola, fresca acqua per
l’anima assetata,
gradito messaggero che porta
gradite notizie dalla patria lontana.
O quanto beato e veramente degno
di essere chiamato “Giovanni” (dono di Dio),
colui sul quale scende questa
Parola,
Ti scongiuro, Signore, scenda sul
tuo servo la tua Parola,
e “secondo la tua Parola egli
vada in pace” (Lc 2, 29).
“Lampada per i miei passi è la
tua Parola” (Sal 118, 105)
(Sermone della IV domenica di Avvento, 3).
Nessun commento:
Posta un commento