sabato 9 giugno 2012


Se attraversate l'Ontario vi consiglio
questo piccolo ristorante campestre...

Otto ore di viaggio attraverso l’Ontario, una Provincia grande tre volte l’Italia, con soli 13 milioni di abitanti, quasi tutti concentrati nell’area metropolitana di Toronto. Una volta lasciata la città e le città vicine si piomba nella vasta zone rurale, in un verde infinito, tra laghi, fiumi, paludi, foreste, campi coltivati, rare fattorie nascoste nei boschi… il grande Canada che subito mi aveva affascinato quando venni la prima volte nel 1980.
Ed eccomi a Ottawa per incontrare il vecchio Yvon Beaudoin di cui, in certo senso, ho preso l’eredità nell’ambito degli studi oblati (a Roma dimoro addirittura in quella che è stata la sua stanza). Sono venuto per portargli l’ultimo libro che ha scritto e di cui ho appena curato la pubblicazione. Era arrivato a Roma che aveva vent’anni ed è tornato a Ottawa dopo sessant’anni.

È tempo ormai di prepararsi alla festa del Corpus Domini:

Gesù è il pane disceso dal cielo. È dunque dono del Padre per noi. Non ci ha insegnato Gesù a chiedere ogni giorno al Padre che è nei cieli il pane quotidiano? Abbiamo bisogno del pane materiale, e con esso l’insieme delle realtà materiali necessarie per vivere, ma abbiamo bisogno anche di un altro cibo, di Gesù stesso che si fa nostro pane nell’Eucaristia e nella sua Parola. «L’Eucaristia – ha scritto sant’Agostino – è il nostro pane quotidiano... La virtù propria di questo nutrimento è quella di produrre l’unità, affinché, ridotti a essere il corpo di Cristo, divenuti sue membra, siamo ciò che riceviamo... Ma anche le letture che ascoltate ogni giorno in chiesa sono pane quotidiano».
La crisi finanziaria, con le sue conseguenze, acuisce, giustamente, lo sforzo per la sussistenza e la ricerca del benessere. Ma che non accada anche a noi, come alle folle del tempo di Gesù, di illuderci che basti il risanamento dei bilanci o l’abbondanza dei beni per vivere in pienezza e trovar felicità. Vita e gioia vengono dal “credere” in Gesù, dall’aderire a lui, dall’assimilare le sue parole e metterle in pratica, dal cercare la sua volontà e compierla ogni giorno. Egli vuole penetrarci, viverci e diventare, proprio come il pane, vita della nostra vita.

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