Dunque occorre procurarsi il cibo e
nello stesso tempo accorgersi, con sorpresa che, quando ci sentiamo morire di
fame, Dio stesso ci darà il cibo. Proprio come nel vangelo di oggi: il
contadino deve seminare, ma poi non importa se veglia o dorme… il seme cresce
da sé.
La parola di vita di questo mese
contiene un altro insegnamento: parla di cibo che perisce e di cibo che rimane
sempre intatto. Sì, c’è il cibo che ha una scadenza precisa e cibo che non
scade mai. L’invito è a procurarsi non il cibo che perisce, ma quello che
rimane per la vita eterna.
Occorre saper leggere l’etichetta e scegliere
il cibo buono. Quante volte ci diamo da fare per cose che hanno una breve
scadenza, che passano presto. Sono così belle, all’apparenza, ma senza
sostanza.
Occorre la sapienza del cuore per puntare
su ciò che vale, su ciò che rimane per sempre…
C’è
pane e pane…
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