Giovanni
Crisostomo, parlando al suo popolo, faceva notare che le canzonette tutte le
sapevano a memoria, mentre nessuno sapeva a memoria neppure un salmo. “Dimmi,
chi di voi qui presenti, se gli fosse richiesto, sarebbe in gradi di recitare
un salmo o qualche altra parte delle divine Scritture? Non c’è nessuno… Se si
volesse esaminarvi su canzoni lascive, se ne troverebbero molti che li
conoscono alla perfezione e li ripetono con grande godimento”.
Una
volta si imparavano a memoria le poesie. In India ho trovato persone che
sapevano a memoria poemi interi e anche da noi c’erano contadini e pastori
capaci di declamare gran parte dell’Orlando Furioso. Ora la memoria sembra
avere perduto ogni importanza. Se uno ti domanda, “Quanta memoria hai?” si
riferisce sicuramente al tuo computer, all’iPod o alla penna elettronica, non
certo a quanto hai racchiuso in cuore.
Forse
sarà bene tornare ad allenare la nostra memoria a ricordare cose belle, forse
proprio le parole di Gesù, come chiedeva Giovanni Crisostomo ai suoi fedeli,
per non fare inaridire il cuore.
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