lunedì 27 maggio 2019

Poeti dell’infinito e oltre



Se ricordo bene domani è l’anniversario dell’Infinito di Leopardi.
Mi è venuto in mente attraversando la “infinita” pianura che si estende da Parigi verso Rennes, in Normandia. Il treno la percorre veloce. Piatta ma non monotona, ricca di mille tonalità di verde, con prati e campi e boschi. Nessuna siepe esclude lo sguardo dal perdersi lontano. L’unico lieve rilievo è per far risaltare la massiccia cattedrale gotica di Le Mans che vedo da lontano.
Leopardi non aveva bisogno come me di viaggiare per perdersi nell’infinito. La fantasia e il sentimento gli bastavano per divinare altri mondi e provare l’ebbrezza dell’infinito.
Ma forse un po’ tutti siamo poeti e aneliamo a quella pienezza di cui l’infinito è soltanto una componente. Che sia il Paradiso?

Il viaggio è iniziato questa mattina con un’esplosione all’aeroporto di Fiumicino. Un’esplosione in aeroporto fa un certo effetto! Ma subito si è capito che era un tuono eccezionale. Seguito da un ritardo di un’ora e mezza per “avverse condizioni atmosferiche”.
E si è concluso a Saint-Malo. Una giornata lunga, ma qua il sole tramonta alle 22.00 e mi ha consentito un primo sguardo almeno alle mura della città, davanti al golfo de La Manica.
Da Rennes a Saint-Malo, in macchina, ho attraversato paesi spersi nel verde, costruiti interamente in pietra, con i tipici tetti spioventi di lavagna… È proprio bella questa Bretagna. un altro senso dell'infinito.


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