domenica 3 ottobre 2021

La formula di oblazione / 11


 

“Parimenti faccio voto di perseverare fino alla morte nel santo Istituto e nella Società dei Missionari Oblati di Maria Immacolata”.

Agli inizi sant’Eugenio non pensava di emettere nessun voto: “Non saremo legati da voti – scriveva ai primi compagni – ma soltanto dal vincolo della carità”. Nel giro di pochi anni ne spuntano addirittura quattro! Una storia interessante che varrebbe la pena narrare. Ma restiamo alla nostra “formula”, con un voto che vincola, “fino alla morte”, agli Oblati.



Si parla di Istituto e di Società. Il primo termine si riferisce piuttosto all’istituzione in quanto tale, una realtà ecclesiale stabile. Il secondo alle persone che costituiscono una Società, ossia un insieme di “soci”, termine latino (socius) che significa compagno, amico, alleato, persone che si organizzano tra di loro per perseguire un obiettivo comune. Questa istituzione ecclesiale, questa alleanza tra amici che vogliono lavorare insieme come missionari, ha un nome straordinario: Oblati di Maria Immacolata. Anche su questo nome varrebbe la pena fermarsi perché è tutto un programma: quando sant’Eugenio ci pensava si incantava…

Ma la parola più bella in questa "formula" mi sembra “santo”: “perseverare fino alla morte nel santo Istituto e nella Società…”. Ogni mattina, pronunciando la “formula”, penso a quanto noi Oblati siamo fragili, peccatori, “una specie di Gesuiti di campagna”, come li definiva il dizionario Larousse. Tante volte a sant’Eugenio, guardando i suoi compagni, cascavano le braccia! Che frana… Proprio una “Parva Congregatio”, una povera piccola congregazione, come la chiamava. È come quando guardiamo la Chiesa: è una Chiesa di peccatore, ma una delle sue note caratteristiche è quella di essere Santa, perché in essa c’è il Santo, è il corpo di Cristo, il tempio dello Spirito!

Così gli Oblati. Più uno ci sta dentro più ne scopre le debolezze e povertà. Ugualmente, più uno ci sta dentro più scopre la bellezza di questa vocazione. È una famiglia santa: se la sono formata il Salvatore e Maria Immacolata. Allora vale la pena perseverare, fino alla morte, in questa famiglia, così com’è e così come Dio l’ha pensata e amata.

Nessun commento:

Posta un commento