venerdì 15 ottobre 2021

Condividere il mistero di Gesù Abbandonato con Giovanni della Croce

 


Dopo aver visitato Teresa ad Avila, Josè Damián accompagnò Chiara a Segovia da Giovanni della Croce. Anche lì, sul libro d’oro, ella lasciò il suo saluto al santo, mostrando lo stesso profondo rapporto che la legava con lui come con Teresa:

5.XII.02
San Giovanni della Croce, eccoci qua, alcuni dirigenti dell’Opera di Maria, a venerarti dove sei ancora così presente!
Grazie di quello che hai fatto per noi durante tutta la nostra storia.
Quanta luce! Quanto incoraggiamento a continuare la nostra strada dietro a Gesù Abbandonato, che tu pure hai conosciuto!
Continua ad aiutarci col tuo carisma e noi così potremmo un giorno incontrarti in Paradiso!
Per tutti
Chiara

Se con Teresa di Gesù ha condiviso l’appello alla santità, l’orazione e il cammino del Castello, con Giovanni della Croce ha condiviso il mistero di Gesù Abbandonato e del “nada”.

E questi sono soltanto due dei numerosi “incontri” con i santi, percepiti come veri fratelli e sorelle. Nella sua visione di fede in Cristo, lo stesso ieri oggi e sempre, tutti i santi, di ogni tempo, sono contemporanei e cielo e terra si aprono ad una comunione attuale. «Occorre aver sempre questa visione della vita: i vivi ed i morti sempre ugualmente presenti in un amplesso di carità realmente cristiana. Quale forza, quale coraggio star, viver, lavorare sempre con la presenza dei nostri grandi santi d'Occidente e d'Oriente. Occorre risuscitarli nel nostro animo perché stiano in vedetta e aiutino tutti e ciascuno nel comporre l'Opera che egli ci ha affidato».

I santi Chiara li ha sempre sentiti vicini, come degli amici che il Signore le ha messo accanto. «Ogni tanto - annota nel suo diario - Dio ci fa incontrare un santo, specializzato in un dato aspetto della vita cristiana, per aiutarci e sottolinearci con un'altra luce la vita che l'Eterno ha pensato per noi».

Con loro si è confrontata costantemente, in un rapporto che potremmo definire d'amore vicendevole. I santi, con la loro esperienza di Dio, aiutano il Movimento nascente e il Movimento, in cambio, mette in luce e valorizza le opere dei santi. «Via via sembra [che i santi] si siano accostati alla nostra Opera per incoraggiarla, illuminarla, aiutarla». Da una parte il rapporto con i santi conferma certi aspetti della vita dell'Opera di Maria. Si scopre infatti quanto sono simili le strade che portano a Dio e che in fondo «tutte le opere di Dio sono condotte in maniera uguale». Dall'altra il confronto con la vita e le opere dei santi mostra l'originalità della propria opera.

Nello stesso tempo, proprio perché l’amore è reciproco, Chiara gioisce nell’intuire «il compito, la missione, il disegno che Dio ha pensato su di essi», i santi. Un’autentica comunione, espressione dell’unità della Chiesa dei “santi”.

Nessun commento:

Posta un commento