Il 2 febbraio 1974 era un sabato. Nella Basilica di san Pietro si rinnovava la millenaria cerimonia dell’offerta dei ceri al papa, a ricordo della presentazione al tempio di Gesù “luce che illumina i popoli”. Io ero lì, in qualità di “lettore”, a proclamare la parola di Dio davanti a Paolo VI e a tutta l’assemblea, composta in maggior parte di suore.
L’anno
precedente infatti il papa aveva invitato alla festa liturgica della
“Candelora” “le religiose, le nostre suore, le vergini e le vedove, consacrate
al Signore, dimoranti a Roma e facenti parte della nostra comunità. Perché
abbiamo voluto che in questa assemblea le religiose «romane» abbiano oggi un
posto distinto? Oh! per molti motivi!”, che poi enumerò elevando un canto alla
vita consacrata.
Così il 2
febbraio 1974 era ormai già dedicato alla vita consacrata, prima ancora
che Giovanni Paolo II, nel 1996, istituisse per quel giorno la festa della vita
consacrata.
Ero accanto a
Paolo VI quando, parlando di “oblazione”, affermava:
“Si rinnova
oggi per noi la gioia di un incontro spirituale con la grande famiglia delle
religiose di Roma nel giorno della Presentazione del Signore… Perché? Ma il
perché lo sapete… siete consacrate al bene di tutta la Chiesa! Questa
la vostra definizione, questo il vostro vanto, questo il vostro sacrificio
quotidiano, questo il vostro traguardo, questa la vostra corona; non altro, non
altro motivo vi ha tratte a donare la vostra vita a Cristo Gesù, per le mani di
Maria, se non questo: servire, servire le anime, servire la Chiesa, tutta la
Chiesa. … la vostra vocazione è qui, è tutta qui, in questa oblazione totale
alla Chiesa… Questa realtà vogliamo proporre davanti alla comunità ecclesiale
di Roma, e, oltre essa, a tutta la Chiesa, che deve trovare in voi religiose
l’esempio vivo di un’esistenza consacrata a Dio senza cedimenti e senza
rimpianti, con fervore lietamente rinnovantesi ogni mattina. … Cristo, che
avanza nel tempio del Padre, portato sulle braccia di Maria - accolto
dall’amore veggente, mosso dallo Spirito Santo, di anime grandi e umili come il
vecchio Simeone e Anna la profetessa - è il modello, il tipo, l’ispiratore di
ogni consacrazione.
Lui vi attira potentemente e dolcemente a conformarvi alla oblazione costante che
richiede la vostra vocazione, Lui vi sostiene, Lui vi conforta, Lui vi
incoraggia, Lui vi stimola, Lui, se necessario, vi rimprovera”.