Il Servizio comunicazioni della Chiesa Cattolica di
Lussemburgo ha pubblicato il seguente articolo:
Parlando dell’incontro di sabato 8 febbraio, la prima parola
che viene in mente è “luce”. Luce del sole nella sala, una giornata eccezionale,
mentre fuori l'inverno e il suo grigiore non finiscono mai; luce degli occhi
dei partecipanti, tra cui monsignor Fernand Franck, arcivescovo emerito di
Lussemburgo; luce dei testi di Chiara Lubich (1920-2008) che hanno fatto da
cornice alla condivisione. Presentate da Padre Fabio Ciardi, Oblato di Maria
Immacolata (OMI), le poche frasi della Serva di Dio, Fondatore dei Focolari,
sono perfette per accompagnare le nostre meditazioni in occasione del Giubileo
dei 400 anni di devozione a Maria, Consolatrice degli afflitti.
«Penetrare nella più alta contemplazione e rimanere uomo
accanto a uomo, perdersi nella folla, per informarla del divino, segnare sulla
folla ricami di luce». Certo che la vita claustrale è meravigliosa, ma non è
adatta a tutti. Padre Fabio sviluppa il pensiero di Chiara Lubich, con la quale
ha collaborato per diversi anni: «Maria è nella più alta contemplazione ma è
rimasta in mezzo a tutti. Si mescolò alla folla. Era presente al Cenacolo, tra
gli altri».
Maria porta Gesù alla cugina Elisabetta. Davanti ai Magi,
prende Gesù sulle sue ginocchia e diventa il Trono della Sapienza. A Cana
mostra la sua vicinanza alla gente. Presta attenzione a tutto e si accorge che
manca il vino. «La contemplazione di Maria non si perde tra le nuvole -continua
padre Fabio. È una persona creativa e attenta agli altri». E noi? Per
conformarsi a Maria, occorre diventare come lei. «Questo va ben oltre la
devozione! Dobbiamo vivere come lei, nella contemplazione, ma sempre attivi.
(…) Cantare le litanie e cercate di imitarle in ciò che dicono sulla bontà di
Maria».
Dopo un momento di meditazione, si susseguono quattro
testimonianze, quattro esperienze molto semplici di vita quotidiana che toccano
ciascuno dei partecipanti. Poi il vescovo Franck viene invitato a rivolgere qualche
parola. Racconta come, un giorno in cui si celebrava la festa della Madonna
Consolatrice degli Afflitti, il suo orecchio ha trasformato l'ultima preghiera.
Il testo dice "lasciateci rimanere con Maria sotto la Croce",
ma il vescovo Franck ha sentito: "lasciateci in Maria sotto la
Croce". «È un programma per ogni giorno, spiega. Portiamo tutto a Gesù,
che accoglie ciò che gli diciamo come se fosse Maria a dirglielo».
A fine mattinata, tante domande sono occasione per Padre
Fabio di affinare il suo intervento e poi concludere così il suo commento:
“Possiamo accogliere Gesù in tutte le sue presenze, e forse scoprire e coltivare
soprattutto la presenza di Gesù in mezzo a noi».
Bellissimo articolo: semplice,chiaro,luminoso,intenso,coinvolgente
RispondiElimina