sabato 15 febbraio 2025

Il cardinale Pacca: chi era costui?

Anche oggi, seguendo un’antica tradizione, la Famiglia oblata di Roma si è ritrovata in santa Maria in Campitelli per ricordare il 15 febbraio 1826. Quella mattinata sarebbe stata decisiva: se i cardinali avessero dato parere positivo, il papa avrebbe certamente approvato la Regola degli Oblati. Sant’Eugenio era rimasto d’accordo con l’usciere del palazzo che appena i cardinali avessero finito lo avrebbe avvertito. L’usciere se ne dimenticò, così sant’Eugenio se ne rimase tranquillo ad ascoltare le famose nove messe, fino all’una! Intanto però il parere dei cardinali era stato positivo. Due giorni dopo giunse l’approvazione di Leone XII.

La riunione si tenne nel palazzo davanti alla chiesa, dove abitava il cardinale Bartolomeo Pacca, che oggi riposa a destra del transetto della chiesa in un bel mausoleo.

Anche oggi l’ho ringraziato!

Di antica famiglia patrizia (Benevento 1756 - Roma 1844), Pacca, grazie alla passione per le lettere e per la storia, fu ammesso, giovanissimo, all’Accademia dell’Arcadia. Fu nunzio pontificio a Colonia, a Monaco e a Lisbona dove nel 1801 ricevette la berretta cardinalizia. Entrati i francesi a Roma nel 1808 fu chiamato alla carica di prosegretario essendo il Card. Consalvi, segretario di stato, forzatamente dimesso. Fu poi arrestato con Pio VII, dopo l’assalto al Quirinale del 6 luglio 1809, e subì una dura prigionia nel forte di Fenestrelle (Pinerolo). Nel 1813 poté riunirsi a Pio VII e fu di nuovo prigioniero in Francia. Il Papa lo volle a suo fianco nel giorno del suo ritorno trionfale a Roma, il 24 maggio 1814. Di nuovo in esilio con il Papa a Genova, quando durante i 100 giorni di Napoleone, Murat invase lo stato pontificio (marzo 1815).

L’apporto del Cardinale Pacca all’approvazione delle Regole degli Oblati è stato determinante. Basta ricordare che lo stesso Leone XII lo scelse come il Cardinale “più mite della Congregazione”, per permettere una facile approvazione delle Regole. Ed è il Pacca che ottiene dal Papa il 18 gennaio 1826 la semplificazione delle formalità abituali riducendo da sette a tre i cardinali esaminatori. Gli altri due cardinali, che si riuniscono nel suo palazzo di fronte S. Maria in Campiteli, dove il Fondatore è in preghiera, erano Pedicini e Palletta.

Nel suo Diario (11 luglio 1845) il Fondatore rivelerà in seguito che il Card. Pacca nel 1825-26 aveva proposto a Leone XII di crearlo cardinale, ma Eugenio aveva rifiutato per dedicarsi completamente all’evangelizzazione dei poveri. Nel 1845 andò a pregare sulla sua tomba nella Chiesa in Monticelli, dove era stato sepolto prima di essere traslato in Santa Maria in Campitelli.

 

 

 

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