mercoledì 5 febbraio 2025

Andar per santi


Andava in estasi non durante la preghiera o davanti all’altare, ma al letto degli infermi: «Considerava egli tanto vivamente la persona di Christo in loro, che spesso quando gli imboccava (imaginandosi che quelli fussero i suoi Christi) dimandava loro sotto lingua (= sottovoce) gratie et il perdono de’ suoi peccati, stando così riverente nella lor presenza come stasse proprio nella presenza di Christo cibandogli molte volte scoperto, et ingenocchiato (...). Quando pigliava alcun di loro in braccio per mutargli le lenzuola esso faceva ciò con tanto affetto e diligenza che pareva maneggiasse la propria persona di Giesù Christo. Et ancorche l'infermo fusse stato il piu contagioso o leproso dell'Hospitale, esso nondimeno lo pigliava in braccio à fiato à fiato (= viso a viso) accostandogli il suo volto alla testa come fusse stata la sacra testa del Signore (...) Molte volte nel licentiarsi da loro baciava le mani, o la testa, o i piedi, o le piaghe come fussero state le piaghe di Giesù Christo».

Che bello leggere queste testimonianze su san Camillo de Lellis nel luogo dove ha vissuto… Sì, perché ho iniziato un nuovo corso sui Fondatori a Roma. Questa volta guido 90 giovani suore e novizie che studiano all’USMI. Così siamo già stati da san Giuseppe Calasanzio e san Camillo de Lellis. Come sempre tutto parla, la santità, la storia, l’arte… Una conoscenza a tutto tondo.






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