domenica 16 febbraio 2025

Per favore, riportate il presepe in basilica

Prima i bambini, poi i ragazzi, poi i giovani e oggi gli adulti. San Giovanni in Laterano, San Pietro, San Paolo, e oggi Santa Maria Maggiore. Così vivo e faccio vivere il Giubileo.

Racconto di storia, di arte, di spiritualità, perché è tutto intrecciato, umano e divino, passato e presente. Sono monumenti vivi, che parlano ancora dopo centinaia di anni, e continuano a narrare cose sempre belle.

Mi dispiace solo che il presepe di Arnolfo di Cambio l’abbiano tolto dalla basilica e confinato nel museo. L’aveva scolpito nel 1291, su commissione del primo papa francescano. Erano passati meno di settant’anni da quando san Francesco aveva ideato il presepe “vivente” a Greccio.

Il capolavoro d’arte e di fede di Arnolfo di Cambio rilegato in un museo! Ma non è nato per stare in un museo, è nato ma per stare in basilica, oggetto di contemplazione e di preghiera dei fedeli, non per la curiosità dei turisti.

Io continuo a portarmi in cuore ognuno dei personaggi di quel presepe e non so in quale di essi vorrei identificarmi. In Giuseppe, con le mani saldamente appoggiate sul bastone, fedele al suo posto, in gioiosa e semplice contemplazione? Nell’ammirazione dei due Magi riccamente vestiti che stanno parlando tra di loro, forse scambiandosi le prime impressioni nel trovarsi davanti a un re bambino che va al di là delle aspettative? In quello inginocchiato, la testa sollevata, che non toglie lo sguardo dal Bambino? Oppure semplicemente nel bue e nell’asino che, estranei, si sentono comunque protagonisti? Vorrei essere ognuno di loro.

Per favore, riportate il presepe in basilica: è nato per stare lì, per tutti! È la basilica del presepe, che conserva i resti della culla di Betlemme. E fatecela vedere la scena di quel presepe!

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