sabato 18 febbraio 2012

Galileo Galilei: alla ricerca della Verità


Uno dei chiostri dell'antico convento domenicano

Dov’era il 22 giugno 1633 Galileo quando, condannato dal Tribunale dell’Inquisizione, dovette procedere alla ritrattazione delle sue idee? Sono andato a vedere la sala dove si tenne la lettura della conclusione del processo. Mentre il processo si era svolto in Vaticano, quell’ultima sessione si tenne nella sala di fronte alla stanza del Maestro Generale dell’Ordine Domenicano, nel convegno di piazza della Minerva, sede dell’Inquisizione.
Oggi il grande convegno, incamerato con l’Unità d’Italia, è sede di due prestigiose biblioteche, quella del Senato e quella della Camera; une delle biblioteche legislative più grandi al mondo, con più di 2 milioni di volumi. Arduo riconoscere gli antichi locali, dopo che gli edifici sono stati trasformati in caserme, sede di più ministeri, con infinite ristrutturazioni. L’antico refettorio conserva il fascino dei secoli anche se sulle mensa è imbandito il cibo dei libri, che studenti universitari divorano in silenzio.
Alcune grandi sale conservano gli affreschi con l’apoteosi dei Domenicani, di san Domenico, di san Pietro domenicano, tutti schierati in difesa della Verità e intenti a combattere l’eresia.
Più sobria il supposto studio del Maestro generale e la sala adiacente dove si dice che avrebbe avuto luogo l’atto finale del processo a Galileo. Mi mostrano anche la cella nella quale Galileo si sarebbe appoggiato in quella giornata fatidica, prima di tornare nel suo appartamento in Vaticano.
In ogni sala e stanza libri e libri, studenti e studenti. Spero che siano, come allora, alla ricerca della Verità.
Mi sembra di riascoltare le accorate parole pronunciate da Giovanni Paolo II, il 10 novembre 1979, proprio su Galileo: “Ebbe molto da soffrire – non possiamo nasconderlo – da parte di uomini e organismi della Chiesa”, e la sua richiesta di perdono, il 12 marzo 2000, “per l’uso della violenza che alcuni cristiani hanno fatto nel servizio della verità”.

1 commento:



  1. Oltre a un nome simile a Gesù di Nazaret, un Galileo nato in Giudea, il processo di Galileo Galilei assomiglia a quello subito da Gesù? Galileo Galilei oltre una somiglianza funzionale aveva in quel momento anche una somiglianza fisica con Gesù di Nazaret? Cfr. Ebook (amazon) di Ravecca Massimo. Tre uomini un volto: Gesù, Leonardo e Michelangelo. Grazie.

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