Come sul nastro di una catena di montaggio
scorrono le candeline.
Hai un solo facilissimo compito, accenderle, ad una a una,
a mano a mano che passano davanti,
e non sono neppure troppo veloci...
Basta un attimo di distrazione, guardi altrove,
e quando torni alla fila delle candeline t’accorgi che alcune
sono passate
sono passate
senza che tu le abbia potute accendere.
Ti prende il panico e guardi a quelle trascorse,
irrimediabilmente
spente.
Più ti agiti e ti rammarichi e più vedi che la fila delle spente
continua ad allungarsi, e non puoi più far niente.
Allora guardi a quelle che stanno per arrivare:
sono tante,
non ce la farai mai ad accenderle tutte…
e intanto ti passano davanti e rimani
paralizzato
pensando a quante ne hai lasciate passare
senza accendere,
a quante stanno arrivando ancora
e non ce la farai ad accendere…
Nel frattempo, non sarà meglio iniziare ad accendere quella che passa
adesso?
L’antica storia delle candeline, me l’ha raccontata questa sera padre Santino.
Me l’aveva raccontata 45 anni fa,
e ho sempre bisogno che me la racconti ancora…
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