sabato 4 settembre 2021

Effatà... sporcandosi le mani

 

Isaia l’aveva sognato: Dio avrebbe ridato la vista ai ciechi e l’udito ai sordi.

Cecità e sordità, segno della barriera che impedisce la comunicazione, la condivisione, la comunione, e rinserra nella solitudine.

La sordità impediva l’ascolto della parola di Dio, la cecità la contemplazione delle sue opere. Ragliati fuori dagli uomini e da Dio: è dello smarrimento del cuore.

Ed ecco l’annuncio del profeta: “Coraggio. Non temete!”, perché Dio interverrà e riaprirà le vie della comunicazione.

Gesù compie la profezia: fa vedere i ciechi, fa udire i sordi, fa parlare i muti. Basterebbe la parola “Effatà”, “apriti”, e invece usa le mani, la saliva, tocca…

Non è bello questo Gesù pienamente umano? Potrebbe guarire da lontano e invece si immischia e condivide, entra in contatto, si sporca…

Quante infermità fisiche e morali ci portano allo “smarrimento del cuore”, all’angoscia, al senso di impotenza! Gesù è lì che ripete: “Coraggio! Non temete!”. E si fa uno con noi, assumendo la nostra povera carne con tutte le sue debolezze, ridandoci vita.

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