venerdì 3 settembre 2021

Santità di coppia / Esempi illustri

 

Luigi Martin e Maria Zelia Guérin si sposarono il 13 luglio 1858, a mezzanotte! Dal loro matrimonio nacquero nove figli, di cui solo cinque femmine sopravvissero. Tutte divennero religiose. Zelia morì per un cancro al seno nel 1877, mentre Luigi, affetto da arteriosclerosi e da paralisi, si spense nel 1894. È significativo che le loro cause di beatificazione, avviate separatamente, finalmente furono congiunte. Beatificati insieme sotto papa Benedetto XVI il 19 ottobre 2008 a Lisieux, sono stati canonizzati da papa Francesco il 18 ottobre 2015, durante il Sinodo della famiglia.

«Quando abbiamo avuto i nostri figlioli – scrive Zelia nel 1877, ormai alla fine della sua vita – le nostre idee sono un po’ cambiate: vivevamo ormai solo per loro, questa era la nostra felicità. Insomma tutto ci riusciva facilissimo, il mondo non ci era più di peso». Eppure le circostanze si rivelarono durissime, ma tutto era trasfigurato dall’amore tra loro due.

«Il Signore – diceva la figlia, santa Teresa di Lisieux – mi ha dato due genitori più degni del cielo che della terra», e confessava di aver imparato la spiritualità della “piccola via” sulle ginocchia di mamma. «Pensando a papà penso naturalmente al buon Dio», sussurrava, mentre alle consorelle confidava: «Non avevo che da guardare mio papà per sapere come pregano i santi».

Sintetizzando il loro cammino, papa Francesco, nel giorno della canonizzazione, ha detto: «I santi coniugi Ludovico Martin e Maria Azelia Guérin hanno vissuto il servizio cristiano nella famiglia, costruendo giorno per giorno un ambiente pieno di fede e di amore».



Luigi Beltrame Quattrocchi e Maria Corsini sono stati ugualmente beatificati insieme, come coppia, il 21 ottobre 2001 da San Giovanni Paolo II, nel 20o anniversario dell’Esortazione apostolica Familiaris Consortio. Catanese lui, fiorentina lei, si erano conosciuti a Roma nel 1902, all’età rispettivamente di 22 e 18 anni. Lui studente di legge, lei di lingue. Una fitta corrispondenza epistolare caratterizza i circa 7 mesi di fidanzamento: lettere e bigliettini dai quali traspare la stima, il rispetto, e il pudore tra i due giovani, ma anche capaci di esprimersi con parole appassionate come “kiss you”. Il 25 novembre 1905 nella Basilica romana di Santa Maria Maggiore si celebra il matrimonio.

La quarta gravidanza, particolarmente travagliata, mette a rischio la vita del feto e della madre. Gli sposi rifiutano di abortire e nel 1914 nasce Enrichetta (di cui è in corso la causa di beatificazione). Ogni giorno partecipano alla Messa, recitano il Rosario, praticano l’adorazione notturna. Ugualmente intenso l’impegno sociale: volontari dell’Unitalsi, cura e assistenza di soldati e civili feriti durante i due conflitti mondiali, aiuto  oltre 150 persone salvate dalla persecuzione nazista, assistenza a terremotati, sostegno all’Università Cattolica, avvio di corsi per fidanzati…

Il rapporto tra loro è semplice e profondo. «Usciti di chiesa – scrive Maria – mi dava il buongiorno, come se la giornata allora avesse il ragionevole inizio». Mezzo secolo di vita insieme, fino all’infarto di Luigi, nel 1951. Quattordici anni dopo parte anche Maria. La testimonianza dei coniugi Beltrame Quattrocchi, ha affermato San Giovanni Paolo II, è «una singolare conferma che il cammino di santità compiuto insieme, come coppia, è possibile, è bello, è straordinariamente fecondo ed è fondamentale per il bene della famiglia, della Chiesa e della società».

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