Oggi la comunità è stata a San Silvestro al Quirinale per celebrare l’anniversario della consacrazione episcopale di sant’Eugenio de Mazenod. È il terzo anno che veniamo insieme. Spero si instauri una tradizione…
https://fabiociardi.blogspot.com/2023/10/a-san-silvestro-per-far-festa-e.html
Poiché stiamo andando verso i 200 anni dell’approvazione
pontificia della Regola, ho voluto mostrare a tutti la trascrizione originale
che sant’Eugenio ha composto proprio nella casa di San Silvestro dove abitava.
18 febbraio 1926 scriveva a Tempier: “Bisogna ricopiare per intero il manoscritto delle Regole perché questa copia sarà omologata e consegnata nelle mie mani, mentre l'originale [che aveva portata da Aix e che era stata scritta in bella grafia da p. Jeancard] con annesse le approvazioni dei vescovi e la firma dei membri della Società deve restare negli archivi della Congregazione dei Vescovi e Regolari. (…) Oggi andrò a parlarne a un copista nella speranza che fin da domani lunedì si metta al lavoro allo scopo di poter consegnarmi il manoscritto al massimo la settimana prossima”.
Ma non trova i copisti che scrivano bene e in fretta,
così dal 21 al 24 febbraio la trascrive direttamente lui, come racconta il 27
febbraio a p. Tempier: “Mi era sembrato facile trovare i copisti desiderati, e
invece no; dopo tre giorni che cercavo imbattendomi in persone che scrivevano
pessimamente senza promettermi di finire in meno di tre settimane (pur
pagandoli, va da sé, con larghezza, cioè cinque o sei luigi per loro
degnazione), mi accollai io stesso il grave onere. Me la son sbrigata alla men
peggio in tre giorni e qualche nottata; certo è stata un fatica enorme, ma
posso dire che mi ci son messo dentro dalla testa ai piedi perché testa petto
braccia mani gambe piedi e altro che non nomino erano alla tortura”.
Gli dispiace moltissimo che l’originale, il manoscritto
di p. Jeancard, debba restare in Vaticano: “Non potete immaginare la mia sofferenza
nel dover lasciare qui il manoscritto; ma è questo che vogliono, verosimilmente
per le approvazioni originali dei vescovi e le correzioni apportate al testo.
Al posto di questo grazioso volume scritto in modo così nitido e che era un piacere
vedere, vi riporterò un volgarissimo manoscritto mal scarabocchiato: 1° perché
scrivo molto meno elegantemente di Jeancard; 2° perché ero costretto a scrivere
molto in fretta volendo assolutamente finire in tre giorni; 3° perché la carta
è ruvida e di cattiva qualità; 4° da ultimo, perché l'inchiostro non filava
meglio di quello che sto usando, avevo penne orribili che il mio temperino di
ferro danneggiava un più di più quando pensavo di migliorarle”.
Comunque
nel nostro Archivio c’è questa bella copia della mano di sant’Eugenio… cn le firme di tutti gli Oblati di allora apposte una volta tornato in Francia.
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