mercoledì 3 dicembre 2025

Luigi Bonazzi non c'è più

Ancora non posso crederci. È morto Luigi Bonazzi. Mi sembra impossibile.

Troppi ricordi. Sono stato con lui ad Haiti, Cuba, Lituania, Canada… Ogni volta che passava per Roma ci incontravamo. Quante confidenze, situazioni, problemi, gioie, abbiamo condiviso.

Aveva fatto tradurre in francese e in inglese i detti di Apa Pafnunzio di cui era un appassionato seguace, e recitava a memoria la sua preghiera alla Vergine...

Non si va via così, Luigi, senza avvisare… comunque l’ultima volta che ci siamo visti hai dimenticato la sciarpa cui tenevi tanto: la terrò come reliquia.

Cerco a caso tra le tue lettere e leggo: «La musica mi piace, e talvolta mi diletto a fantasticare sulle note, componendo interpretazioni o traduzioni mie. Ma non è il mio forte. Meno ancora lo è la danza. Il linguaggio della danza classica mi è proprio difficile. Mi consola che in Paradiso apprenderò di più. Sono invece molto toccato dalla "parola", dalla parola vera, che manifesta e svela l'essere».

Ora in Paradiso - dopo che qua sulla terra hai vissuto e annunciato la Parola - canterai,  suonerai, danzerai…



martedì 2 dicembre 2025

La passione per la missione

Durante il noviziato andammo alla casa generalizia. In cappella trovammo un vecchio Oblato, alto, con una grandissima barba bianca, che stava pregando. “Chi siete?”, ci domandò. “I novizi”. “Il maestro – disse rivolto a p. Marino – deve fare soffrire i novizi. Quando il novizio viene a dice: me ne vado, Ho capito che non ce la farò mai, allora il maestro gli dice: Bravo, ora possiamo cominciare”.

Chi lo sapeva che p. Alberto Perbal, che sarebbe morto l’anno seguente, p. Albert Perbal, era tra i fondatori della Missiologia. Fondatore del Missionary Science Institute presso l'Università di Ottawa, iniziatore dell'Istituto Scientifico Missionario dell'Ateneo di Propaganda (1932-1954), di cui fu preside (1941-1954), docente e professore presso l'Istituto Cattolico di Parigi (1934-1939).

Tipico studioso oblato, che ha saputo unire in sé la passione per la missione, l’interesse pastorale, il senso dell’animazione, la creatività nelle iniziative volte a far conoscere le missioni, lo studio scientifico e la divulgazione.

Nel 1932 aveva dato vita qui a Roma a una associazione, la Conférence Romaine des Missions Catholiques d’Afrique, con la pubblicazione di una rivista: «Africanae Fraternae Ephemerides Romanae».

Desiderava mettere le sue capacità di scrittore al servizio della causa missionaria. È stato pieno di iniziative di ogni tipo. È difficile dire il numero dei titoli della sua bibliografia. Basterà ricordare le principali opere: Premières leçons de théologie missionnaire (1935). «Attualmente sono le prime, – scrive il curatore – poiché in Francia non c’è ancora un Trattato e nemmeno un’introduzione alla Teologia Missionaria» (p. 3). Les missionnaires français et le nationalisme (1939); Prime lezioni di teologia missionaria (1941); Ritorno alle fonti (1942); Lo studio delle missioni (1946).

Scrisse quasi 300 articoli su enciclopedie o riviste specializzate in Europa, America e Asia su un'ampia varietà di argomenti missionari. Accettò anche di scrivere per riviste minori per influenzare tutti gli ambienti del mondo cristiano.

Mi piace la foto che lo ritrae con i primi missionari in partenza per il Camerun nel 1946: li aveva preparati lui…

Devo scrivere di lui per il convegno sugli Oblati e lo studio della teologia della missione: sarà bello.

lunedì 1 dicembre 2025

Novena dell’Immacolata

Maria, modello di come attendere e accogliere Gesù che viene.

Un angelo le annuncia la venuta del Figlio dell’Altissimo, il Figlio di Dio. Lei è pronta ad accoglierlo e a fargli casa nel suo grembo e nel suo cuore: “Avvenga di me secondo la tua parola”. È aperta, disponibile. La sua risposta è un sì sincero, convinto, generoso.

Come lei? Ma lei è stata preservata dal peccato. Anche noi, una volta perdonati dal peccato, possiamo essere resi immacolati dall’amore misericordioso di Dio.

Un innamorato dell’Immacolata, san Giovanni Paolo II, commentando il testo dove Paolo dice che siamo scelti da Dio per essere santi e immacolati, afferma: «Esser immacolati! Ecco l’ideale cristiano. E noi oggi festeggiamo e imploriamo quella creatura che fra tutte, dopo Cristo (che non è solo creatura, ma anche Dio), ci si presenta come modello e maestra di immacolatezza (...). Maria ci parla di una vittoria totale sul male, per cui, mettendoci al suo seguito - e perciò al seguito di Cristo -, noi possiamo sperare di esser totalmente purificati dal peccato e di diventare anche noi “santi” e “immacolati”. O Maria (...) insegnaci a credere innanzitutto nella possibilità di una piena immacolatezza (...). Insegnaci a credere fermamente in questa possibilità e a perseguirla con coraggio per tutto il corso della nostra vita, fino al compimento celeste».