Questa mattina ritiro alla comunità oblata di Santa Maria a Vico, ricordando la missione che Dio ci ha affidato attraverso sant’Eugenio.
Il carisma che con lui condividiamo, è racchiuso in una parola all’inizio della Regola: «insegnare chi è Gesù Cristo». Con questa missione il Salvatore ci chiama a collaborare con lui, a continuare la sua opera. Ma per insegnare chi è Gesù Cristo prima occorre naturalmente imparare chi è Gesù Cristo. Ed ecco allora la seconda Regola: «Per essere cooperatori del Salvatore, [gli Oblati] si impegnano a conoscerlo più intimamente, a immedesimarsi con lui, a lasciarlo vivere in loro» (C 2). Tre verbo straordinari, da meditare uno per uno.
La fede
cristiana non è una teoria o una filosofia, un credo astratto, ma l’incontro
personale con Cristo; l’annuncio cristiano non è propaganda, ma la
comunicazione di un’esperienza per coinvolgere altri nella medesima esperienza.
Il primo annuncio
cristiano è stato quello di Maria Maddalena. Il giorno di Pasqua non dà agli
apostoli riuniti in cenacolo il grande annuncio: “Il Signore è risorto!”. Dice
piuttosto: “Ho visto il Signore”: l’ha incontrato nel giardino. Trasmette un'esperienza! Lo stesso fanno gli apostoli una volta che torna Tommaso, assente al
momento della venuta del Risorto. Non gli annunciano che il Signore è risorto,
ma: “Abbiamo visto il Signore”: l’avevano visto arrivare nel cenacolo. Condividono
un’esperienza. E la prima Lettera di Giovanni: “Vi annunciamo la Vita”. Come? Raccontando
un’esperienza diretta con Gesù: “Ciò che noi abbiamo udito, ciò
che noi abbiamo veduto con i nostri occhi, ciò che noi abbiamo contemplato e
ciò che le nostre mani hanno toccato, ossia il Verbo della vita; (…) quello
che abbiamo veduto e udito, noi lo annunziamo anche a voi, perché anche voi
siate in comunione con noi”. Con la stessa forza si esprime Paolo. Pur vivendo in un tempo ormai
lontano da quello di Gesù, anche lui può gridare: «Non ho visto Gesù, nostro
Signore?» (1 Cor 9, 1).
Per annunciare Gesù
occorre conoscerlo sempre più intimamente, immedesimarsi con lui, lasciarlo
vivere in noi…



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