venerdì 17 maggio 2024

Finalmente Dio ha trovato casa


Una foto soltanto per il mese di maggio di oggi: l’annunciazione sulla torre nel nostro giardino. Una riproduzione di un’opera del Centro Ave fatta da p. Clayde.

È sempre lì a ricordarci il mistero dell’incarnazione…

Dio voleva venire tra noi, ma come avremmo potuto accoglierlo e fargli casa? Egli, infinitamente grande, può stare nel nostro infinitamente piccolo? “I cieli e i cieli dei cieli non ti possono contenere” (1 Re 8, 27), come avremmo potuto contenerlo noi? Egli il Santo, tra noi peccatori? Come Pietro potevamo dire soltanto: “Allontanati da me, Signore, perché sono un peccatore” (Lc 5, 8); o come il centurione di Cafarnao: “Io non son degno che tu entri sotto il mio tetto” (Mt 8, 8). Non potevamo accogliere Dio, non poteva entrare in casa da noi. L’umanità e l’intero creato erano troppo angusti, inadeguati, indegni.


Dio, per far nascere suo figlio sulla terra, ha cercato un luogo degno di lui, che non fosse macchiato dal peccato, dalla cattiveria umana. Non l’ha trovato perché il peccato regnava sulla terra. Allora si è creato uno spazio bello, buono, santo, puro, non contaminato dal male: ha creato Maria, l’ha resa Immacolata.

In Maria, l’umanità è finalmente capace di accogliere Dio, pienamente, to­talmente. In lei l’amore, unico “luogo” capace di Dio, è rimasto intatto: “Le acque potenti non potettero spegnere l’amore, né le fiumane travolgerlo” (Cant 8, 7). Finalmente il Verbo può farsi carne e venire ad abitare in mezzo a noi: ha trovato una casa, c’è chi può accoglierlo adeguatamente. In Maria Imma­colata noi, con tutta l’umanità e il creato, siamo capaci di Dio.

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