domenica 24 settembre 2023

Una meditazione viva, con un Vangelo incarnato


Dopo 25-30 anni vissuti a Roccoporena come sposa, madre, vedova, santa Rita va a Cascia dove vive per una quarantina d’anni. Così da Roccaporena anche noi l’abbiamo seguita a Cascia. Quando vi andai per la prima e l’unica volta avevo promesso di non farvi più ritorno perché niente mi era piaciuto. Quante cose cambiano con il passare degli anni. Invecchiando tutto diventa più semplice e si è capace di apprezzare tante cose. Non soltanto mi sono riconciliato con Cascia, ma ne sono rimasto attratto: dai luoghi, dal messaggio della santa, dalla testimonianza di una delle monache agostiniane… Mi ha colpito anche la devozione sincera dei pellegrini che ieri gremivano la chiesa, provenienti dai luoghi più disparati.

P. Agostino Trapè, che ha fondato l’Istituto Patristico “Augustinianum di Roma, ha scritto un testo profondo sulla vita e il messaggio della santa. (Tra l’altro ho visto con sorpresa e con gioia la sua tomba nella basilica di san Nicola a Tolentino!). Parlando dell’aspetto cristologico della devozione universale a santa Rita, ricorda: «Chi scrive non sa dimenticare l’impressione che riportò agli inizi, ormai lontani, del suo sacerdozio quando, chiedendo a una devota che per molti decenni era stata lontana dal sacramento della penitenza, perché si fosse decisa a riceverlo, si sentì rispondere: sono venuta a Cascia per implorare una grazia per una persona cara, ma sento – disse “sento” -  che la Santa non ascolterà la mia preghiera se non mi converto a Dio, se non torno a Cristo. E piangeva. La santa le aveva ottenuto intanto un’altra grazia quella più importante e più grande. La conversione».

Il nostro pellegrinare è terminato a Spoleto, con la guida fresca di Elio! Anche qui come a Loreto l’incontro con il vescovo e la visita ai luoghi più bello: sant’Eufemia, la cattedrale, la Rocca… e finalmente da san Francesco, nel suo convento di Monteluco: chi se non lui poteva concludere il nostro itinerario umbro?

Siamo stati accompagnati costantemente dai santi e dalla testimonianza di persone “sante”. Una meditazione viva, con un Vangelo incarnato.




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