domenica 9 marzo 2025

Appoggiavo la bicicletta al muro...

 

Da casa a scuola erano due chilometri. Ogni mattina, dalla prima elementare fino alla quinta, li ho percorsi in bicicletta, con sole acqua e vento. Oggi sarebbe impossibile. Nelle scuole vicine oggi vedo le mamme, i babbi, i nonni, che vanno ad aspettare i bambini che escono da scuola e li riaccompagnano a scuola. È una scena sempre molto bella vedere questi bambini che parlano, parlano, parlano… hanno sempre tanto da raccontare quando escono da scuola e vanno verso l’automobile o la casa…

Mi rivedo bambino quando tornavo da scuola. Appena arrivato appoggiavo la bicicletta al muro di casa e mi affacciavo alla porta di cucina e da lì, prima ancora di entrare dentro, raccontavo subito alla mamma quello che era successo nella mattinata. Era troppo importante, dovevo comunicarlo subito…

È una delle tante divagazioni terra terra fatte oggi mentre parlavo di cose “alte” al ritiro dei focolarini e delle focolarine di Roma: un centinaio di persone. Una divagazione per dire il bisogno che tutti abbiamo di comunicare…

È stata una giornata molto bella, con la condivisione di tante esperienze semplici e profonde. Tra i messaggi che mi giungono uno dice: “Mi ritrovo in cuore la grande gioia di poter ora ...guardare questa nostra Roma come...un unico focolare”.

Ma c’è anche chi mi ha scritto: “Chiedo la grazia di trovare ogni giorno quella finestra cui affacciarmi per raccontare, dopo aver mollato la bicicletta”.



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