Approfitto di una mattinata di sole e nell’intervallo scendo a Malmantile, un paese che conosco solo di nome e che vanta origini antiche, riconducibili al XII secolo. Impressionanti le mura conservate intatte, erette come baluardo di difesa dai fiorentini contro i pisani lungo la via che congiunge Firenze a Pisa, la grande rivale... Dentro le mura il piccolo borgo. In un attimo ti ritrovi nel Medioevo; qui in Toscana si fa presto…
Parlo con gli
operai e l’ingegnere che stanno restaurando parte delle mura e mi invitano a
visitare il luogo che ricorda il passaggio di sant’Ambrogio.
Alla fine del paese chiedo informazioni più precise alla cassiera del piccolo supermercato. Domando appunto dell’edicola di sant’Ambrogio. “Macché edicola, è un tabernacolo!”. Va bene, basta intendersi. Così, fuori paese, tra vigne e oliveti ecco l’edicola un po' sgangherata (scusa, volevo dire il tabernacolo) che commemora l’incontro tra sant’Ambrogio, in viaggio verso il centro Italia, e san Zanobi, vescovo di Firenze. Lo attesta la lapide murata all'interno del tabernacolo commemorativo.
I due santi rimasero a colloquiare presso una villa per qualche
giorno. Alla partenza S. Ambrogio, scandalizzato dai modi del proprietario
della villa, si allontanò lanciando una maledizione: - “Mala mantilia!” - e
questa sprofondò subito nel terreno. Sparsa la voce dell’accaduto il paese fu
chiamato ‘Malmantile’ che letteralmente significava ‘cattiva tovaglia’ ma in
senso lato ‘cattiva accoglienza’. Comunque con me sono stati accoglienti.
Paese che vai, santo
che trovi. Ed è sempre bello stare in loro compagnia... anche se a volte appaiono un po' scontrosi.
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