sabato 21 settembre 2019

Lasciar vivere Cristo


Una parabola inquietante questa domenica: un amministratore disonesto additato come modello. Proprio come succede oggi!
Gesù però non lo pone ad esempio perché disonesto ma perché furbo.
Proprio come succede oggi!
Il punto però è l’invito a farsi amici con l’iniqua ricchezza.
Proprio come succede oggi!
Allora? Gesù condivide davvero la corruzione di oggi come di sempre?
La parabola porta in tutta un’altra direzione, in una direzione contraria a quella verso la quale va la corruzione: non accumulare denaro, ma disfarsi del denaro in favore di chi è bisognoso.

Perché Gesù ce l’ha tanto contro la ricchezza, al punto da dire: “Non potete servire Dio e il denaro”? Forse perché la ricchezza inorgoglisce, rende arroganti, porta a disprezzare gli altri, a sentirsi superiori…
Il motivo è forse un altro: non vuole che ci siano i poveri, per questo chiede che la ricchezza sia distribuita.
Vorrebbe una fratellanza vera tra tutte le sue creature, la reciprocità nell’amore: chi ha dona si fa l’altro amico e questi accoglie nelle “dimore eterne” colui da cui ha ricevuto il dono. Una mano lava l’altra.
Ideali troppo alti, difficili da attuare.
Devo proprio fare spazio a Gesù in me, in modo che sia lui in me a vivere, ad amare e a farmi guardare gli altri con i suoi stessi occhi, come lui li vede. Solo allora le cose funzionano.
Il cristianesimo è tutto qui, lasciar vivere Cristo.
Essere Gesù. E Gesù è tutto dono. La sua Parola è dono. L’Eucaristia è dono. La sua vita e la sua morte sono dono.
Essere Gesù per essere dono.

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