martedì 3 settembre 2019

28 anni fa moriva mons. Plumey



La casa dove guido gli esercizi spirituali è dedicata a Yves-Joseph-Marie Plumey (1913-1991) Oggi è l’anniversario della sua uccisione, forse ad opera di rapinatori, a Ngaoundéré, nella notte tra il 2 e il 3 settembre.
Partito giovane dalla Francia, è stato il fondatore della Chiesa del Nord-Cameroun, suo primo prefetto e vicario apostolico, primo vescovo e arcivescovo di Garoua.

L’elogio più bello forse gli è stato rivolto da Giovanni Paolo II in visita a Garoua:
«La Santa Sede, sensibile ai bisogni dell’evangelizzazione qui e nelle regioni vicine del Ciad, nel 1946 decise di affidarne la responsabilità ai Missionari Oblati di Maria Immacolata. Monsignor Yves Plumey, che saluto con venerazione, era alla testa di questi valorosi pionieri. In questo vasto territorio dalle numerose etnie, ciascuna delle quali ha le proprie tradizioni e la propria lingua, sono venuti a vivere nelle città, nei villaggi raggruppati, e anche nelle savane del Nord e nelle montagne. Fin dall’inizio essi hanno potuto contare su amici e collaboratori autoctoni, che hanno reso loro familiare questo Paese. In alcune dozzine di anni, essi si sono prodigati per moltiplicare i posti di missione, le scuole, i dispensari. Essi hanno suscitato numerosi catechisti. Hanno ammaestrato e battezzato le popolazioni che li accoglievano con gioia e fiducia, in mezzo a tante prove umane. È giusto, ora, rendere omaggio ai padri e ai fratelli Oblati». (Omelia, Garoua, 11 agosto 1985)

Nessun commento:

Posta un commento