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Sono 61 gli scolastici che studiano filosofia e teologia
in questa casa di Yaoundé. La maggior parte sono camerunesi, mentre alcuni vengono
da altri Paesi, come avviene negli altri scolasticati di Congo, Sud Africa e
Madagascar. In pratica ogni scolasticato è panafricano. Vi sono poi tre centri
di filosofia in Senegal, Kenya e Zambia.
Gli Oblati crescono dunque in Africa, così come
tutta la Chiesa. E questo nonostante le difficoltà politiche, economiche,
scolari, le guerre, la corruzione… Sembra un miracolo.
Continuo nella mia vocazione di missionario
turista, un po’ qua, un po’ là…
Sono qui per guidare il ritiro annuale alla
comunità. È forse la prima volta dagli anni Ottanta del secolo scorso, quando
ero superiore a Vermicino.
Mi hanno accolto con molta gioia e rispetto, non so
se dovuti alla “fama” che mi precede o alla mia anzianità. Prendiamo le cose
come sono.
Certo che è bello vedere una schiera di giovani
pregare, cantare a squarciagola, svolgere i servizi di casa… Per l’occasione hanno
la loro veste, o bianca o nera, che li rende ancora più alti (alcuni sono
altissimi! Forse sono i famosi Watussi della canzone di Edoardo Vianello,
quelli che “ogni tre passi facciamo sei metri… Alle giraffe guardiamo negli
occhi, agli elefanti parliamo negli orecchi”).
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