Le ho incontrate ad Haiti, a Cuba, in Canada... e naturalmente in Italia, dove sono venute 50 anni fa. Proprio oggi abbiamo celebrato questi 50 anni della loro venuta Italia. Sono le Oblate Missionarie di Maria Immacolata.
Incontrai il loro fondatore la prima volta nel 1991, nel suo quartier generale a Trois-Rivières, in Canada. P. Luis-Marie Parent mi venne incontro con passo sicuro, un sorriso largo e benevolo che, sul volto espressivo, tradiva la gioia e la libertà interiore. Guardava con quegli occhi piccoli, vivaci, scrutatori, furbi e mi interpellava con frasi brevi e chiare che puntavano subito all'essenziale.
Come ogni Missionario Oblato di Maria Immacolata e come ogni Oblato canadese che si rispetti il suo primo sogno fu quello di andare nel Gran Nord canadese, tra gli indiani e gli eschimesi, per dedicare tutta la vita all'evangelizzazione e alla lode di Dio nella grande distesa silenziosa delle nevi polari. La poca salute, che lo obbliga a passare gran parte degli anni di studio sul letto dell'infermeria, sembra tuttavia rendergli impossibile la realizzazione di questo sogno. I superiori pensano di impegnarlo in un lavoro a tavolino, nella redazione di un giornale o negli archivi... Ma appena un anno dopo la sua ordinazione il vescovo Oblato del Vicariato Apostolico del Grouard, nell'Alberta, di passaggio nella comunità di P. Parent chiede di portarsi con sé il giovane sacerdote: ci penserà lui a farlo guarire e ad avviarlo alla vita missionaria. Appena giunto nel Grouard scompare ogni malattia e per tre anni P. Louis-Marie si lancia nell'avventura dell'evangelizzazione. "Dovevo percorre, come missionario, un territorio di 200 km per 75 km dove erano dispersi circa 200 cristiani. A volte facevo anche 40 km al giorno, con lo zaino sulle spalle. Un esercizio ottimo per la salute!".
In seguito il lavoro apostolico continua in altri territori, fino a farlo diventare missionario itinerante verso l'Ovest, dove accompagna e segue le famiglie canadesi che si spostano nei nuovi territori per la colonizzazione.
In preghiera a sostegno della missione
Appena arrivato nel Vicariato di Grouard il vescovo lo aveva nominato direttore diocesano dell'opera dei sacerdoti adoratori. Nell'intenzione del vescovo tale nomina probabilmente mirava solo a riempire una casella nel rapporto annuale delle opere diocesani. Per Louis-Marie fu tutta un'altra cosa, come racconta lui stesso: "Ho preso sul serio quella nomina. Ho chiesto ai sacerdoti della diocesi di fare un'ora di adorazione notturna ogni settimana. Molti hanno accettato. Gli altri non potevano farlo a causa dei lunghi viaggi attraverso il Paese per il servizio spirituale ai fedeli. Allora ho avuto l'idea di chiedere ad alcuni laici di sostituire, nell'adorazione, i sacerdoti che ne erano impediti. L'idea ebbe successo, e dopo tre anni ho potuto perfino organizzare un congresso diocesano dell'adorazione notturna". Da lì l'idea di fondare una comunità di persone interamente dedite all'adorazione per i sacerdoti: una comunità di persone che pregano e adorano per sostenere spiritualmente i sacerdoti nel loro ministero di missionari. Sarebbero state loro stesse missionarie con la preghiera e la penitenza, nell'adorazione e nel silenzio, in unione spirituale con i missionari che percorrevano soprattutto i territori del Nord del Canada. Così P. Parent, a 33 anni, si trova a fondare le comunità delle Recluse Missionarie. Nascono le OMMI
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OMMI in Cuba |
Dopo appena due anni uno dei suoi superiori lo affronta a bruciapelo ed esprime chiaramente il proprio pensiero: non è quello il tipo di comunità che serve per le regioni desolate dell'Ovest canadese. Occorrerebbe, continua il superiore, un gruppo di persone consacrate disposte a vivere la loro consacrazione pienamente inserite nelle strutture normali della società, capaci di occuparsi dell'evangelizzazione attraverso una testimonianza cristiana, fatta di presenza qualificata nel mondo, in modo da essere come il lievito nella pasta. E' l'idea degli Istituti secolari, che allora stavano sorgendo nella Chiesa. P. Parent aderisce immediatamente alla proposta del suo superiore: "Mi offro per una fondazione di questo tipo". Tutta la sua vita futura sarà dedicata alla realizzazione di questo progetto. I tentativi di fondazione, dal 1945 al 1952 saranno molteplici, pieni di difficoltà come sempre quando si tratta di far nascere un'opera di Dio. Ma finalmente un gruppo di ragazze è avvolto come da un vento di Pentecoste e dà vita all'Istituto secolare delle "Oblate Missionarie di Maria Immacolata".P. Parent descrive gli inizi rapidi di questa fondazione: "Per due anni una ragazza al di sotto di 30 anni entrava nell'Istituto ogni tre giorni. In una sola settimana, una volta, abbiamo aperto quindici case. In pochi anni l'Istituto si è esteso in 25 Paesi". Alle Oblate si assoceranno in seguito dei laici che vogliono condividerne la spiritualità: i "Volontari di Dio".
Si era proposto di dare vita ad una comunità di "recluse" e Dio lo porta a fondare, in tutta un'altra direzione, una comunità aperta e dispersa nei differenti ambiti della società. Invece di raccogliere e concentrare il sale evangelico, lo scioglie per salare il mondo.
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Con le OMI ad Haiti |
Nasce Voluntas Dei
La stessa mano provvidenziale lo guida a fondare un Istituto maschile. Alcuni giovani, vedendo il gruppo delle ragazze che avevano formato l'Istituto delle "Oblate", gli chiedono di aiutarli a vivere una vita simile alla loro. Ma anche in questo caso le sue mire, all'inizio, sono tutt'altre. Candidamente P. Parent confessa: "Non ero interessato a fondare qualcosa per i ragazzi. Potevano entrare semplicemente dagli Oblati o altrove, dove si vive già la vita consacrata". Ma i giovani gli stanno alle calcagna, lo sollecitano, lo tormentano, al punto che vi sente il segno della chiamata di Dio. Come per le ragazze l'itinerario di fondazione non sarà semplice. Il primo tentativo fallisce e per P. Parent è chiaro che, almeno per il momento, non se ne farà nulla. Come per la fondazione dell'Istituto femminile sarà decisiva la parola dei superiori. Una mattina, di passaggio per il Canada, il Superiore Generale degli Oblati si rivolge a P. Parent: "Tu fonderai un Istituto secolare per uomini". La volontà di Dio non poteva arrivare in modo più chiaro e inaspettato: "Ero l'unico a capire la profondità di questa parola del Padre Deschâtelets e ne ho ben compreso il senso. Dio rispondeva alla mia preghiera e mi dava chiaramente la missione di fondare, questa volta, un Istituto secolare per uomini. La volontà di Dio si manifestava attraverso la voce del mio superiore generale. Ciò che dovevo fare non poteva essere più chiaro. Non era più possibile esitare né tergiversare, dovevo solo camminare". L'8 aprile 1958 nasceva l'Istituto "Voluntas Dei", che comprende laici e sacerdoti.
Una proposta di santità aperta a tutti
Ai membri dei suoi Istituti secolari P. Parent ha proposto un itinerario di santità tipicamente laicale, che ogni cristiano può fare proprio perché non è legato a strutture o a condizioni di vita particolari. Proprio nell'ordinario, nella vita di ogni giorno, si può vivere quella pienezza della carità che fa santi.
La proposta concreta è quella di lasciarsi compenetrare dal senso della presenza di Dio, fino a raggiungere una totale disponibilità alla volontà del Padre, nella fedeltà allo Spirito Santo nel momento presente, così da diventare una presenza attenta al mondo e alle sue realtà temporali, un'accoglienza incondizionata e universale degli altri che si tramuti in servizio e di riveli costruttiva di rapporti nuovi, nella pace.
Il mistero dell'incarnazione, con tutto il suo realismo, è il punto di partenza per questa proposta cristiana. Dio è sceso qui, nel nostro mondo, è qui, nella nostra vita, nella nostra stanza, ovunque ci muoviamo. A noi basta aprire gli occhi del cuore e prendere coscienza di questa realtà in noi e attorno a noi.
Questa coscienza è l'avvio, anzi il cuore stesso della preghiera, ritrovata nella sua semplice essenzialità: stare con Dio, l'uno di fronte all'altro, donarsi l'uno all'altro. E' pacificazione interiore, liberazione da ogni ansietà. Ispira fiducia e infonda gioia.
Dio - ecco un altro tratto caratteristico dell'itinerario di santità proposto da P. Parent - lo si trova nella sua volontà, nell'adesione piena e incondizionata a ciò che Egli ci manifesta nel momento presente. "Il momento presente – ha scritto – è l'attimo prestato da Dio per entrare in contatto con lui, è una porta aperta sull'eternità, è Dio che mi apre le braccia, a me tuffarmi dentro".
"Dove incontrare il volto di Cristo? si domanda ancora P. Parent. Guardiamo le persone che ci stanno attorno, il bambino che ci sorride, l'adolescente alla ricerca della sua libertà, il giovane che cerca il suo posto nella vita, il vecchio sotto il peso degli anni, il malato che lotta per sopravvivere, e lo troveremo nei loro tratti". Amare Dio e aderire alla sua volontà vorrà dire allora amare e servire i fratelli. "Mai separare il prossimo da Dio. Vedere il prossimo attraverso Dio e Dio attraverso il prossimo. Si serve Dio servendo i fratelli, così come ha fatto Cristo".