martedì 30 gennaio 2024

Incontrare Gesù nella sua Terra

Perché la Terra Santa è da sempre oggetto di violenza? Da quando Abramo vi mise piede (ma certamente anche da prima) e dovette fronteggiare la coalizione di quattro re, è un continuo susseguirsi di invasioni e di guerre. E perché Dio, presente “in cielo e in terra e in ogni luogo”, come recitava l’antico catechismo, quando si è incarnato, ha scelto proprio quella terra con le sue città e villaggi: Betlemme, Nazareth, Cana, Cafarnao, il lago di Tiberiade e le sue colline; la Decapoli, la Samaria, i territori di Tiro e Sidone; Gerico, Gerusalemme... Nomi che abbiamo imparato a conoscere leggendo il Vangelo e che ci sono diventati cari anche senza averli visti. È la Terra Santa, “il quinto Evangelo”, come l’ha chiamata con espressione felice Ernest Renan.

Con l’ascensione al Cielo Gesù ha lasciato per sempre la sua terra. Non occorre più andare in quei luoghi per incontrarlo. Eppure egli vi ha impresso tracce indelebili, che invasioni, guerre e distruzioni non hanno potuto cancellare. Là ogni pietra, ogni colle, ogni orizzonte parla di lui. La Terra Santa continua a essere “sacramento” di Dio. Là, scriveva Pia Compagnoni, «si sente dappertutto la presenza di Gesù… Non è soltanto la presenza di un Dio dalla cui immensità ti senti abbracciato, nella cui immensità ti senti perduto; è Gesù-uomo, cioè il fratello, l’amico… La sua presenza ti stringe come in un abbraccio, ti penetra fin dal più intimo. Egli ti parla e tu lo ascolti…».

Anche Chiara Lubich si recò in Terra Santa, nel 1956, e subito ne pubblicò un resoconto. Ma il racconto di quel viaggio riaffiora più volte, con risonanze sempre nuove. Come questo, inedito, rivolto a un gruppo di giovani a Grottaferrata, il 17 settembre 1961.

Io ero stata in Terra Santa non per fare una visita nei luoghi sacri, perché se io fossi andata a fare una visita nei luoghi sacri non mi sarebbe successo quello che mi è successo, che è stata una grazia, anche lì, speciale. Io sono andata perché c'era padre Novo [Andrea Balbo] ammalato... e con don Foresi ci siamo messi d'accordo per andarlo a trovare, per un atto di carità. Siccome sono andata per amare un'anima - "a chi mi ama mi manifesterò" - Dio s'è manifestato attraverso la Terra Santa.

Mentre prima io avevo vissuto le parole di Dio, avevo conosciuto il Vangelo dal lato divino, non conoscevo Gesù come uomo. In Palestina ho avuto una conoscenza di Gesù come uomo perché dovendo mettere i piedi dove lui li aveva messi, per esempio nella “scaletta” del testamento di Gesù, nella strada che va da Gerusalemme verso Gerico dove Gesù ha narrato la parabola del buon samaritano, nel posto dove è stato flagellato, dove ha pianto guardando Gerusalemme..., sono stata talmente presa, impressionata fortissimamente, in modo divino, che mi è successo questo fatto: il divino quando ti prende mortifica tutto il resto, per cui ti dimentichi di tutto il resto, perché è troppo forte il lato divino, e io mi sono dimenticata di tutto, persino che esisteva il Movimento. Tanto che avrei desiderato che durasse sempre, perché quelle pietre che avevano visto…

A un dato momento, erano passati sette giorni e bisognava tornare a Roma, mi sono ricordata, ma come una cosa lontana, che esisteva il Movimento, ma neanche il Movimento, mi sono ricordata di Enzo [Fondi], non so perché, e dietro a Enzo mi sono ricordata di tutto il Movimento e che quindi dovevo tornare a Roma perché c'era il Movimento. Ero presa dalla conoscenza nuova di Gesù come uomo che passeggiava di qua e di là, che predicava, che parlava. Vedevo tutti quegli ovili, che probabilmente c'erano anche ai suoi tempi e che lui nominava: “Le pecorelle conoscono me io conosco loro...”. Naturalmente bisogna che sia Dio a manifestarci se no sono pietre, ma se Dio si manifesta... Certo per me è stata un'esperienza straordinaria.

Avrei voluto non vedere più niente perché, avendo visto i posti di Gesù, l'ho come visto passare di qua e di là, perciò non c'era più niente sulla terra per me di bello come là. A un dato momento mi viene in mente che a Roma c'era Gesù in persona, Corpo, Sangue, Anima e Divinità, anche se i miei occhi non lo vedevano, ma di più che con quelle pietre lì e allora mi sono risolta a tornare.

 

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