sabato 26 febbraio 2022

Discepoli dell’unico maestro

 


Verrà il momento in cui Gesù manderà i tuoi discepoli nel mondo intero. Il secondo libro di Luca sarà tutto dedicato all’annuncio del Vangelo, al dilagare della Parola. Ma ora è tempo di diventare discepoli. Non si può insegnare se prima non si è imparato, e anche dopo aver imparato saremo ancora e sempre discepoli e Gesù l’unico maestro.
Tanti si propongono come maestri, con richiami allettanti, con parole suadenti e seducenti. Come sono brillanti i falsi profeti che promettono successi facili: tv, pubblicità, politici senza scrupoli... guide cieche!

Sii tu il nostro Maestro,
tu che hai parole di verità e di vita,
tu la via che ci guida sul retto cammino.
Tra le lusinghe che risuonano e seducono
che io oda la tua voce, distinta
e solo quella ascolti e segua.

Il discepolo, nella fedeltà al maestro, deve poter ripetere le sue parole, insegnare a sua volta. Ma la parola che Gesù mette sulle mie labbra e che ripeto, prima che agli altri è rivolta a me. Io per primo la sento fuoco che purifica, spada che penetra e fa la verità. So di avere occhi accecati da trave.

Purifica il mio cuore e le mie labbra.
Toglimi la trave che mi offusca la vista.
Come annunciare ciò che non vivo?
Sono io che ho bisogno di conversione
e della tua misericordia.
Eppure mi hai inviato,
povero tra i poveri, peccatore con i peccatori,
e non posso tacere.
Vado dal fratello senza presunzione
e le parole che tu metti sulla mia bocca
cancellino i miei peccati
e siano appello efficace a conversione.

Il discepolo cosa deve donare? Verità, sapienza, annuncio di speranza, ciò che a sua volta ha ricevuto. Gli si domanda creatività nelle modalità espressive e fedeltà ai contenuti: canale di Gesù e della sua parola. Ma mai ripetitore meccanico, altoparlante asettico.
Il Maestro chiede di essere suoi testimoni: dobbiamo aver visto, condiviso, sperimentato, vissuto. Chiedi un cuore buono, grande, capace di contenere un tesoro, cose buone.

Crea in me un cuore nuovo,
secondo il tuo Vangelo.
Semina il seme della tua Parola,
fallo germogliare e che porti frutti buoni
che tutti possano mangiare
fino a saziarsene.
Sia la vita a parlare,
mostrando la verità e la bontà
del tuo insegnamento,
che io per primo
ti chiedo la grazia di vivere.

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